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Questo articolo è stato pubblicato il 07 gennaio 2014 alle ore 20:58.
L'ultima modifica è del 08 gennaio 2014 alle ore 17:16.

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(LaPresse)(LaPresse)

«Io sono d'accordo sull'aumento della tassazione delle rendite finanziarie e sarà uno degli argomenti del job act». Questo «a condizione che non alimentiamo ancora la spesa del grande moloch pubblico», ma che con le risorse «si vadano a ridurre in egual misura le tasse sul lavoro, a partire dall'Irap». Lo ha detto il segretario del Pd, Matteo Renzi, ospite a Otto e mezzo, su La7, intervistato dalla conduttrice Lilli Gruber e dalla giornalista del Sole 24 Ore Lina Palmerini, citando l'intervista al finanziere Davide Serra pubblicata su IL, il magazine del Sole 24 Ore. «Discuteremo con tutti - ha detto Renzi - ma in un partito che si chiama democratico si va avanti a maggioranza». A Pitti Uomo il sindaco di Firenze aveva annunciato un piano in tre punti, per creare posti di lavoro in sei settori, « e il made in Italy sarà il primo». L'articolo 18, sempre secondo Renzi, sarà un «tema marginale». Il segretario del Pd ha anche anticipato che nel job act ci sarà un taglio del 10% del costo dell'energia per le aziende.

Nessun diktat sulla legge elettorale
Sulla legge elettorale, poi, niente diktat. «Se non le poniamo noi che siamo il primo partito non é che le condizioni le possono mettere gli altri. A Forza Italia e agli altri partiti dico, 'niente diktat'. Non li facciamo noi, non li fanno gli altri», ha detto rispondendo indirettamente a Silvio Berlusconi che chiedeva il voto a maggio in cambio dell'assenso alla riforma elettorale. Non ha confermato un incontro con il Cavaliere nei prossimi giorni. «A me non risulta, ma tranquilli. Se risulta lo diciamo prima», ha spiegato.

Non credo si rivoterà prima del 2015. Il Pd stia fra la gente
«Non credo che si rivoterà prima del 2015, quindi i miei 40 anni li festeggerò a Palazzo vecchio», ha detto Renzi. E ha confermato la decisione di ricandidarsi alla poltrona di sindaco di Firenze. «Mi dicono fai finta di candidarti e invece vuoi fare le scarpe a Letta.. ma non è così, io mi ricandido». E ha detto che «è arrivato il momento che anche il Pd stia molto in mezzo alla gente. E i sindaci lo sono».

La proposta di Alfano può andare bene
«La proposta di Alfano sulla legge elettorale può andare bene. Ora vediamo quali sono i numeri. Noi alla fine di questo percorso con gli altri partiti vedremo quale sistema può andare bene», ha detto il segretario del Pd.

Nel M5S ne vedremo delle belle
«Anche nel Movimento 5 stelle sta succedendo qualcosa. Ne vedremo delle belle», ha detto Renzi, pronosticando un mutamento di rotta nel partito di Grillo sulla legge elettorale e sulle riforme istituzionali. «La gente ha votato Grillo per cambiare. Non perché loro se ne stiano con le mani in mano».

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