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Questo articolo è stato pubblicato il 10 gennaio 2014 alle ore 06:44.
L'ultima modifica è del 19 giugno 2014 alle ore 11:39.

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Oggi a Roma il ministro dell'Economia, Fabrizio Saccomanni, e l'ambasciatore degli Stati Uniti in Italia, John R. Phillips, firmeranno l'accordo intergovernativo per l'attuazione del Fatca (Foreign Account Tax Compliance Act), che consentirà lo scambio automatico di informazioni di natura finanziaria tra le autorità fiscali dei due Paesi.

Un passaggio atteso e importante perchè l'adesione all'accordo bilaterale prevede l'applicazione del regime semplificato per gli intermediari finanziari in alternativa alla normativa emanata dagli Stati Uniti il 17 gennaio 2013 (Final Regulations).
La normativa Fatca è stata varata dagli Usa per contrastare l'evasione fiscale da parte dei propri contribuenti che utilizzano veicoli esteri per gli investimenti delle somme distratte al fisco locale, prevede che gli intermediari finanziari stranieri (banche, assicurazioni vita, società di gestione del risparmio, sim e broker) identifichino e segnalino all'autorità fiscale i propri clienti aventi residenza fiscale statunitense a partire dal 1° luglio 2014.
Ma quali adempimenti scatteranno dal luglio 2014 in Italia? Gli intermediari dovranno essere in grado di garantire la compliance alle regole Fatca con un adeguato e strutturato presidio di governance. Dovranno essere in grado, in particolare, di identificare tutti i clienti con un rapporto in essere o in fase di sottoscrizione classificando gli eventuali soggetti fiscali Usa per i quali nasce l'obbligo di segnalazione. Dovranno anche intercettare tutti i cosiddetti "cambi di circostanza" della clientela già identificata che possano modificare la classificazione e trasformare un cliente "extra-Usa" in un soggetto fiscale statunitense. Infine, dovranno applicare ai soggetti finanziari non partecipanti a Fatca la ritenuta del 30% sulle transazioni aventi redditi certi di fonte Usa denominate Fdap (Fixed or determinable annual or periodical). Le aziende italiane potranno contare ora su alcune semplificazioni operative. In materia di identificazione della clientela, ad esempio, si potrà fare maggiore affidamento sulle prescrizioni della normativa anti-riciclaggio.

La piattaforma normativa e tecnologica Fatca strutturata sullo scambio reciproco e automatico delle informazioni tra amministrazioni finanziarie dei Paesi aderenti, peraltro, nei prossimi mesi è destinata a fungere da architrave alle nuove regole per lo scambio multilaterale dei dati volute dall'Ocse e a quelle promosse in sede Ue che estenderanno di fatto, a partire dal luglio 2015, l'obbligo di identificazione e segnalazione di tutta la clientela con residenza fiscale estera alle rispettive autorità di competenza. In pratica, banche, società di gestione del risparmio e di intermediazione, assicurazioni vita, che sottoscriveranno un prodotto finanziario o apriranno un semplice conto corrente dovranno richiedere tramite autocertificazione la residenza fiscale dei clienti e, nel caso in cui accertino che è uno straniero, dovranno "denunciarlo" al Paese di provenienza. A seguito della firma dell'accordo bilaterale in Italia, risulta urgente a questo punto per gli operatori finanziari che devono ancora completare le attività di adeguamento alla normativa, la ratifica dell'accordo, l'emanazione del decreto attuativo e la pubblicazione delle circolari esplicative degli organi competenti.

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