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Questo articolo è stato pubblicato il 13 gennaio 2014 alle ore 07:40.
L'ultima modifica è del 13 gennaio 2014 alle ore 09:13.

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L'ordine di abbandono della nave arrivò solo alle 22,58
Alle 22.58 Schettino diede l'ordine di abbandonare la nave, ma alcuni membri dell'equipaggio avevano già cominciato le operazioni di evacuazione alle 22.45. Secondo gli inquirenti, il comandante alle 23.30 non si trovava più a bordo della Concordia , quando la maggior parte dei passeggeri doveva ancora essere sbarcata. Il dato dell'orario è stato smentito da un testimone che dichiarò di aver visto alle 23.45 il comandante mentre stava aiutando alcuni passeggeri a salire sulle lance di salvataggio sul ponte 3. Poi funono pubblicate le registrazioni di alcune telefonate in cui il capitano di fregata Gregorio De Falco, della capitaneria di porto di Livorno, quella notte (alle 00.32, alle 00.42, e all'1.46) intimava al comandante di risalire sul relitto della nave ormai coricato sul fianco; Schettino rispondeva che stava coordinando le operazioni da una lancia di salvataggio, essendo ormai il relitto impraticabile. Durante la terza telefonata, quella dell'1.46, De Falco ordinò invano a Schettino di tornare a bordo della nave e di coordinare lo sbarco dei passeggeri, con una colorita espressione che però non ottenne risultati, perché il comandante rimase a terra. Nel giro di alcune settimane, vennero recuperati i corpi dei dispersi. Le vittime sono 32, solo di una di loro non è stato rinvenuto finora il cadavere.

Il comandante ha obbligo di dimora a Meta di Sorrento
Schettino all'epoca del naufragio fu arrestato con l'accusa di naufragio, omicidio colposo plurimo e abbandono di nave in pericolo. In un primo tempo detenuto nel carcere di Grosseto, dal 17 gennaio è stato posto agli arresti domiciliari nella sua casa di Meta di Sorrento (Napoli), non essendosi ravvisato pericolo di fuga. Il 10 aprile 2012 la Cassazione decide di lasciare Francesco Schettino agli arresti domiciliari. La detenzione domiciliare viene revocata il 5 luglio 2012: a seguito di tale provvedimento, il comandante Schettino dovrà osservare un obbligo di dimora a Meta di Sorrento. Il processo prosegue presso il Tribunale di Grosseto.

Sit-in di protesta dei legali dei naufraghi
I naufraghi della Costa Concordia saranno in aula, al Teatro Moderno di Grosseto, per ricordare la tragedia e le sue 32 vittime con una sorta di 'sit in' promosso dagli avvocati di parte civile riuniti nel pool 'Giustizia per la Concordia'. Succederà durante la nuova udienza del processo fissata in concomitanza con l'anniversario del naufragio. Udienza, comunque, che si prevede breve e formale: infatti c'è, fino al 15 gennaio, lo sciopero nazionale degli avvocati, protesta a cui aderiscono anche molti dei legali impegnati nel processo, compreso quelli del collegio difensivo di Francesco Schettino, unico imputato.

Del recupero è incaricata la Titan Salvage
le operazioni di recupero del relitto sono affidate alla Titan Salvage, una società americana specializzata nel settore che assieme all'italiana Micoperi rimetterà in galleggiamento la nave, per poi trasferirla nel porto più vicino. La prima operazione portata a termine dalla società olandese Smit Salvage è stata quella di rimozione del combustibile dai serbatoi, oltre 2mila tonnellate. La fase successiva è consistita nel riparare le falle e pompare fuori l'acqua imbarcata, per ripristinare la galleggiabilità della nave, e rimorchiarla in un bacino. A novembre 2012, Costa Crociere e il Consorzio Titan/Micoperi hanno annunciato il completamento della fase di stabilizzazione del relitto. Operazione successiva le 12 torrette di ritenuta che serviranno durante la fase di ribaltamento: questa fase consiste nella preparazione del falso fondale dove poggera' il relitto dopo la sua rotazione. Una volta preparato il falso fondale, per mezzo della gru della Micoperi vengono installati 15 cassoni di galleggiamento sul lato sinistro del relitto. La Concordia è stata così rialzata con una operazione strordinaria, rimessa in galleggiamento, e trainata nel porto più vicino. La spettacolare operazione di rialzamento è avvenuta il 16 settembre 2013, a un anno e 9 mesi dal naufragio. Nel prossimo giugno la Concordia dovrebbe lasciare l'isola del Giglio per un porto italiano dove sarà smantellata. Intanto al Tribunale di Grosseto prosegue il processo che vede imputato Schettino.

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