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Questo articolo è stato pubblicato il 13 gennaio 2014 alle ore 16:35.
L'ultima modifica è del 13 gennaio 2014 alle ore 22:17.

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«Il 2014 è per noi un anno fondamentale, il primo anno che non si apre con un'emergenza finanziaria e si parla di opportunità di riforme e crescita. Dobbiamo e possiamo superare i ritardi del passato». È la convinzione che il premier Enrico Letta esprime in un'intervista alla tv messicana Televisa, durante la sua visita di Stato in Messico.

Riforme realizzabili nel 2014 anche grazie a nuovi leader
«Guardo con ottimismo al fatto che il nostro Paese anche grazie al ringiovanimento dei leader politici possa risolvere i problemi e fare le riforme», ha aggiunto Letta, indicando nel superamento del bicameralismo perfetto, nella riforma elettorale e in quella della burocrazia, gli obiettivi principali. «Il sistema istituzionale italiano - ha spiegato il premier incontrando il club degli imprenditori a Città del Messico insieme ad una delegazione di grandi imprese italiane - va ammodernato perché è basato su due Camere con gli stessi identici poteri». Il primo obiettivo perciò «è avere un'unica Camera che faccia le leggi e dia la fiducia al governo e un'altra con poteri di controllo e di autonomia delle Regioni». Poi serve «una legge elettorale che funzioni». Come terzo obiettivo il presidente del Consiglio sostiene la riforma della burocrazia e le semplificazioni «necessarie per attrarre investimenti».

Strada riforme difficile ma avanti determinati
Il premier non ha nascosto le difficoltà sul cammino delle riforme, ma ha ribadito la volontà di perseguire i suoi obiettivi. «La strada delle riforme è difficile - ha dichiarato - ma va tenuta e portata avanti con determinazione. I risultati non si vedono immediatamente ma in un secondo momento»

Con protezionismo crisi si avvita
Per il presidente del Consiglio la risposta alla crisi non può essere il protezionismo. «La crisi economica e finanziaria ha creato grandi danni in Europa e molti hanno avuto la tentazione di superarla con risposte protezionistiche, ma questo provoca un avvitamento della crisi», ha spiegato Letta, sottolineando l'importanza di rapporti bilaterali Italia-Messico.

Problema non è Europa ma poca Europa
La lettura che si è data della crisi in Europa è che la causa fosse la Ue «mentre la causa è stata la poca Ue», ha spiegato Letta, per il quale oggi «questa lezione si è imparata sia in Europa che in Italia». Un esempio è la decisione comunitaria di dicembre di mettere in campo l'unione bancaria perché l'Europa no si trovi più, come in passato, «senza strumenti di protezione per evitare il disastro».

In Messico per presentare Destinazione Italia
«Sono qui anche per presentare le opportunità nel nostro paese, a cui stiamo lavorando con Destinazione Italia». Così Letta ha spiegato il senso della sua visita in Messico, «paese che è la nuova frontiera dello sviluppo dei paesi emergenti». Letta ha detto di voler «aprire la strada» dei rapporti tra le imprese italiane e quelle messicane.

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