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Questo articolo è stato pubblicato il 13 gennaio 2014 alle ore 19:15.
L'ultima modifica è del 13 gennaio 2014 alle ore 20:28.

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Il governo conferma. Come da disposizioni concordate tra il ministero dell'Economia e dell'Istruzione, si legge in una nota di palazzo Chigi, è sospesa l'attività di recupero (precedentemente prevista) di 150 euro al mese. E «l'importo di 150 euro lordi verrà rimborsato con esigibilità contestuale a quella dello stipendio ordinario in pagamento a gennaio 2014».

In prossimo Cdm si decide su scatti nel 2014
Per quanto riguarda il 2014, il pagamento degli scatti potrà essere assicurato «a seguito delle decisioni che verranno assunte nel prossimo Consiglio dei ministri per gli insegnanti che ne abbiano beneficiato nell'anno 2013».

Il meccanismo del rimborso
Il meccanismo con il quale i soldi torneranno nel cedolino prevede un doppio passaggio: ci sarà prima un prelievo virtuale (dal punto di vista amministrativo l'uscita é già stata conteggiata e dunque inserita nel cedolino di preview) e poi una restituzione della stessa somma nella busta paga definitiva. Nel prossimo consiglio dei ministri verrà quindi adottato un provvedimento, un decreto legge, che consentirà agli insegnanti di rimanere nella stessa classe stipendiale. Un intervento che riguarda gli scatti di cui il personale ha già beneficiato nel 2013.

L'allerta dei sindacati
Sulla vicenda i sindacati, pur dopo lo sblocco della vicenda con il dietrofront del Governo, ha mantenuto alta la guardia. Tanto che oggi la Gilda ha prospettato addirittura uno sciopero. Gli altri sindacati non hanno fatto cenni a scioperi ma hanno colto l'occasione per mettere alcuni paletti. Dopo la vicenda della richiesta di restituzione degli scatti di anzianità percepiti da docenti e Ata e delle posizioni economiche del personale Ata della scuola «è indispensabile - ha detto il segretario generale della Flc-Cgil, Mimmo Pantaleo - affrontare le analoghe questioni che riguardano i lavoratori dei restanti comparti della conoscenza (Università, Ricerca e Afam)». Da parte sua il segretario generale della Cisl scuola, Francesco Scrima chiede al Governo «un forte segnale di rinnovamento sul versante delle politiche scolastiche».

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