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Questo articolo è stato pubblicato il 27 gennaio 2014 alle ore 12:43.
L'ultima modifica è del 27 gennaio 2014 alle ore 16:58.

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(Imagoeconomica)(Imagoeconomica)

L'economia tedesca metterà a segno una crescita robusta nei mesi invernali. È quanto prevede la Bundesbank nel Bollettino mensile di gennaio, nel quale scrive che la Germania ha concluso il 2013 con un «marcato miglioramento» congiunturale che dovrebbe «ulteriormente accelerare» nel primo trimestre di quest'anno. «Oltre agli impulsi sempre espansivi dall'economia interna, soprattutto sul fronte dei consumi - spiega la Bundesbank - la congiuntura troverà ulteriore sostegnod all'export», con particolari benefici per l'industria.

La previsione, secondo la Banca centrale tedesca, è in linea con il forte miglioramento degli ordini registrato nel comparto auto e in altri settori. Secondo dati preliminari diffusi a inizio gennaio la crescita tedesca dovrebbe essersi attestata allo 0,4% in tutto il 2013 e alcuni analisti si spingono fino a stimare un'accelerazione al 2% quest'anno (+1,7% la stima ufficiale della Bundesbank per il 2014).

Lo Bundesbank, poi, propone che se uno Stato è a rischio default sul proprio debito sovrano non dovrebbe ricorrere ai soldi dei contribuenti europei né guardare alla Bce, quanto piuttosto imporre una patrimoniale sulle ricchezze private dei propri cittadini. La banca centrale tedesca non fa esempi di Paesi, tuttavia, si può presumere che ci si volesse riferire a Grecia, Italia e Spagna, i cui cittadini, secondo i dati diffusi dalla Bce, dispongono di patrimoni privati pro capite superiori a quello dei tedeschi. Una patrimoniale una tantum «risponde al principio della responsabilità nazionale, secondo la quale i contribuenti sono responsabili degli obblighi assunti dai propri Governi prima di poter reclamare solidarietà da altri Paesi», si legge nel Bollettino.

Nel contesto dell'attuale crisi finanziaria, si legge ancora, «balza agli occhi come la fiducia nel servizio del debito da parte di alcuni Paesi sia scesa anche se a questo debito pubblico corrispondono patrimonio pubblici e privati molto ampi» e che «in percentuale rispetto al pil sono più elevati di quelli nei Paesi creditori». La proposta, comunque, appare di difficile e rischiosa attuazione, scrive la Bundesbank, aggiungendo che, quindi, dovrebbe essere riservata a situazioni eccezionali, e cioé nel rischio concreto di un default sovrano. Importante sarebbe, soprattutto, chiarire ai mercati che si tratterebbe di un'iniziativa una tantum, destinata a non essere ripetuta nel tempo, perché altrimenti investimenti e capitale lascerebbero subito il Paese in questione.

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