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Questo articolo è stato pubblicato il 28 gennaio 2014 alle ore 08:16.
L'ultima modifica è del 19 giugno 2014 alle ore 11:50.
E siamo a 11 da inizio dicembre, 21 in un anno. Google continua la campagna di acquisizioni e questa volta punta l'inglese DeepMind. Si occupa di intelligenza artificiale: sviluppa algoritmi capaci di imparare con l'analisi dei dati e per ora utilizzati per simulazioni, e-commerce e giochi.
Il prezzo secondo i media americani è tra i 400 e 500 milioni di dollari. Meno dei 3,2 miliardi spesi poche settimane fa per il termostato intelligente di Nest, ma l'affare si fa sempre più intrigante. Mountain View è soprattutto un motore di ricerca, un servizio mail e mappe da circa 60 miliardi l'anno di fatturato con la pubblicità online. Perché continua a fare acquisti nella robotica e affini? Ci sono solo ipotesi: per aumentare la mole di dati a sua disposizione, per ampliare il modello di business, per portare all'interno nuove competenze. DeepMind potrebbe migliorare la ricerca predittiva di Google Now. O servire al team di Andy Rubin, il papà di Android che oggi si occupa di robot. O altro ancora. Nessuno sa che cosa sarà Google fra dieci anni, forse nemmeno Google. (L. Sal.)
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