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Questo articolo è stato pubblicato il 29 gennaio 2014 alle ore 06:52.
L'ultima modifica è del 19 giugno 2014 alle ore 11:52.

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Siamo entrati nell'Era dello sviluppo sostenibile. O facciamo pace con il pianeta o distruggeremo la prosperità faticosamente guadagnata. Gran parte della crisi ambientale globale (anche se non tutta) deriva dal sistema energetico basato sui combustibili fossili del mondo. Oltre l'80% di tutta l'energia primaria del mondo proviene da carbone, petrolio e gas. Quando questi combustibili fossili vengono bruciati, emettono biossido di carbonio, che sta cambiando il clima della Terra. Non c'è dunque alternativa, se non quella di passare a un nuovo sistema energetico a basso contenuto di carbonio.
Ci sono tre fasi verso questa transizione. La prima è una migliore efficienza energetica, che significa utilizzare meno energia per raggiungere lo stesso livello di benessere. Potremmo, ad esempio, realizzare edifici sfruttando la luce solare e la circolazione dell'aria naturale così da richiedere meno energia commerciale per il riscaldamento, il raffrescamento e la ventilazione. La seconda prevede di passare all'energia solare, eolica, idrica, nucleare, geotermica e ad altre forme energetiche che non si basano sui combustibili fossili. Infine, fino a quando continueremo ad affidarci ai combustibili fossili, dovremo catturare le emissioni di CO2 derivanti dalle centrali nucleari prima che finiscano nell'atmosfera. L'anidride carbonica catturata sarebbe poi iniettata sottoterra o sotto il suolo dell'oceano per uno stoccaggio sicuro a lungo termine. Il processo di «cattura e trasporto del carbonio» (CCS) viene già impiegato con successo in scala molto ridotta (soprattutto per aumentare la ripresa petrolifera in pozzi esauriti). Se (e solo se) risultasse efficace su larga scala, i Paesi dipendenti dal carbone come Cina, India e Usa potrebbero continuare a usare le riserve.

Eppure i politici non stanno perseguendo nessuna di queste politiche in modo adeguato. I nemici del cambiamento climatico hanno speso miliardi di dollari per influenzare i policy maker, per sostenere le campagne elettorali dei sostenitori dei combustibili fossili e per sconfiggere i candidati che osano promuovere l'energia pulita. Il Partito repubblicano attira massicci aiuti finanziari dai detrattori della decarbonizzazione, e questi donatori combattono con forza anche il più piccolo passo verso l'energia rinnovabile. Anche molti Democratici del Congresso americano sono nella campagna a favore dei combustibili fossili.
La situazione è pressoché la stessa in tutto il mondo. Si consideri il destino di un coraggioso personaggio che è stato un'eccezione a questa regola. Kevin Rudd, l'ex primo ministro australiano, tentò di implementare una politica sull'energia pulita nel suo Paese produttore di carbone. Rudd fu sconfitto nella sua rielezione da un candidato il cui supporto da parte di un alleato di Rupert Murdoch e dalle società di carbone gli consentì di spendere molto più di quanto potesse fare Rudd. I tabloid di Murdoch sfornavano propaganda antiscientifica contro le politiche sul cambiamento climatico non soltanto in Australia, ma anche negli Stati Uniti e in altre zone.

La ragione per cui tutto ciò conta è che la strada verso una profonda decarbonizzazione è possibile. Ma non resta molto tempo. Il mondo deve smettere di costruire nuove centrali nucleari alimentate da carbone (ad eccezione di quelle che implementano il CCS) e passare all'elettricità a basso contenuto di carbonio. Deve eliminare gradualmente il motore a combustione interna per quasi tutte le autovetture entro il 2030, passando a veicoli alimentati dall'elettricità. E deve adottare tecnologie a risparmio energetico in grado di consumare meno energia commerciale. Le tecnologie ci sono e diverranno migliori e più economiche con l'uso, se soltanto le lobby dei combustibili fossili fossero tenute a bada.
Se ciò accadesse, le persone di tutto il mondo scopriranno qualcosa di meraviglioso. Non soltanto avranno salvato il pianeta per la prossima generazione, ma potranno godere della luce solare e di un'aria sana e pulita. E si chiederanno perché ci hanno messo così tanto se la Terra stessa era in grave pericolo.

(Traduzione di Simona Polverino)
© PROJECT SYNDICATE

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