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Questo articolo è stato pubblicato il 03 febbraio 2014 alle ore 12:16.
L'ultima modifica è del 03 febbraio 2014 alle ore 16:40.

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Claudio Messora (Olycom)Claudio Messora (Olycom)

Fino a ieri l'attacco alla presidente della Camera, Laura Boldrini, oggi l'affondo sul decreto carceri oggi in Aula a Montecitorio, che per i parlamentari grillini è «un vero e proprio indulto». In una nota pubblicata sul blog di Grillo e firmata dai parlamentari M5S componenti delle commissioni Giustizia di Camera e Senato nel mirino è amcora una volta l'applicazione della norma regolamentare della "ghigliottina", questa volta in II commissione, dove sarebbe stato «impedito stato alle opposizioni di esercitare il proprio ruolo. Nella stessa occasione il capogruppo Pd Walter Verini ha dato la propria solidarietà al picchiatore Dambruoso».

Decreto carcere, truffa semantica che danneggia i cittadini
Per i grillini dietro la «nobile intenzione» di ridurre l'affollamento nelel celle «c'è la solita truffa semantica e l'incapacità dei partiti di risolvere i problemi. Gli effetti di questo 'svuotacarceri' si vedono già. Ogni settimana ci sono 200 detenuti in meno nelle celle. Per perseguire l'obiettivo di 'svuotare le carceri', si produce un vero e proprio indulto che ha già fatto uscire mafiosi, stupratori, assassini, e ne farà uscire molti altri». Secondo i 5 stelle «uno che senz'altro trarrà beneficio sarà Totò Cuffaro, l'ex governatore della Sicilia ora in carcere grazie a uno sconto di pena di oltre un anno. E' già uscito un boss imporante, tale Nicola Ribisi, pezzo grosso della mafia di Agrigento».

Boldrini-M5S, le polemiche continuano
Non finisce intanto la polemica innescata dai grillini sul ruolo della presidente della Camera Laura Boldrini dopo che questa la scorsa settimana ha fatto ricorso alla cosiddetta "regola della ghigliottina" tagliando i tempi di discussione in aula sul decreto Imu-Bankitania, a rischio scadenza. «Cara Laura, volevo tranquillizzarti....Anche se noi del blog di Grillo fossimo tutti potenziali stupratori, tu non corri nessun rischio!», scrive oggi su twitter Claudio Messora, responsabile comunicazione M5S al Senato. Una risposta, di dubbio gusto, alla Boldrini che, ospite di Che tempo che fa, aveva definito «potenziali stupratori» gli utenti del blog di Grillo, dopo i commenti ingiuriosi e violenti a sfondo sessista a un video postato sul blog del leader M5s dal titolo "Cosa succederebbe se ti trovassi la Boldrini in macchina".

La retromarcia di Messora
Messora ha poi cancellato il suo tweet con una mezza marcia indietro e scuse alla Boldrini per la gaffe:«Non era mia intenzione offendere Laura Boldrini. Se a causa di una mia battuta è accaduto, me ne scuso. Ora torniamo a parlare di contenuti». E ancora: «Ho esagerato con il bar dello sport, mi dispiace»

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