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Questo articolo è stato pubblicato il 11 febbraio 2014 alle ore 14:51.
L'ultima modifica è del 11 febbraio 2014 alle ore 17:06.

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NEW YORK - L'economia americana cresce, ma il mercato del lavoro non è ancora risanato dalle ferite della crisi. Una combinazione che legittima la continuità di politica monetaria da parte della Federal Reserve. Janet Yellen, la prima donna a diventare presidente della Fed, si è rivolta così a soli dieci giorni dall'inizio del suo mandato alla Commissione servizi finanziari della Camera, dove oggi tiene la prima parte della sua testimonianza semestrale al Parlamento sulla stato dell'economia e la politica monetaria.

La ricetta delineata, per equilibrare la necessità di ridurre le grandi iniezioni di liquidità con l'imperativo di aiutare l'espansione, è chiara: la Banca centrale, se sorretta dai dati economici sulla ripresa, continuerà sulla strada di graduali ritiri dello stimolo straordinario a base di acquisti di bond, già ridotto da 85 a 65 miliardi al mese in frenate da dieci miliardi durante ciascun vertice. Quelli che ha definito «probabili passi misurati».

Allo stesso tempo la rotta della Fed non è automatica, «un corso precostituito», e i tassi di interesse rimarranno vicini allo zero ancora a lungo. I mercati hanno reagito con calma: gli indici di Borsa si sono mossi in rialzo di circa mezzo punto percentuale.

«La ripresa del mercato del lavoro è lontana dall'essere completa», ha rimarcato Yellen nel suo discorso. E ha citato dati che vanno al di là del dal tasso di disoccupazione, sceso al 6,6% a gennaio: l'alto numero di americani a rischio di rimanere cronicamente senza lavoro e l'altrettanto elevato numero di occupati part-time nonostante cerchino un impiego a tempo pieno. Il tasso è comunque «ben sopra livelli» compatibili con un'economia e un mercato del lavoro in piena salute e sostenibili. E «coloro che - ha indicato - sono senza impiego da oltre sei mesi continuano a essere una componente insolitamente elevata dei disoccupati. Mentre il numero di chi lavora a tempo parziale pur preferendo un lavoro a tempo pieno è a sua volta molto alto». Questo «sottolinea l'importanza di considerare non solo il tasso di disoccupazione nel valutare le condizioni del mercato del lavoro».

Yellen ha aggiunto che essere «impegnata a raggiungere entrambi gli obiettivi istituzionali della Fed: aiutare l'economia a raggiungere la piena occupazione e un tasso di inflazione del 2%, mentre assicuriamo che questo non sia in modo persistente sopra o sotto quel livello», ha detto il 67enne banchiere centrale riferendosi al doppio obiettivo tradizionalmente proprio della Banca centrale statunitense, massima occupazione e stabilità dei prezzi.

Il neogovernatore ha anche citato le tensioni sui mercati emergenti e sulle piazze finanziarie internazionali. Su queste ha però usato toni rassicuranti minimizzando lo spettro di un contagio: la Fed «tiene sotto attenta osservazione la recente volatilità». In questa fase, ha tuttavia continuato, «la nostra sensazione è che questi sviluppi non presentino rischi sostanziali per l'outlook economico statunitense».

Yellen ha difeso la sua scelta di continuità con parole di apprezzamento per il suo predecessore Ben Bernanke, al quale è considerata vicina. Ha contribuito «a rendere il nostro sistema economico e finanziario più forte». Anche per questo «mi aspetto un grande elemento di continuità nell'approccio del Fomc (il vertice della Fed, ndr) alla politica monetaria». Ha inoltre ricordato che lei stessa è stata tra i protagonisti «nel formulare la nostra attuale strategia che fermamente sostengo».

Nel rispondere alle domande dei deputati, che gli osservatori si aspettano nell'insieme non troppo aggressive in omaggio al suo debutto sulla poltrona di presidente della Banca centrale, ha ricordato che la politica di stimolo straordinario della Fed (il Quantitative easing fatto di acquisti di bond) «ha contribuito al calo della disoccupazione» e al miglioramento in atto dell'economia.

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