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Questo articolo è stato pubblicato il 18 febbraio 2014 alle ore 07:38.
L'ultima modifica è del 19 giugno 2014 alle ore 12:08.
Dopo le grandi attese suscitate dall'Abenomics, nell'ultimo trimestre del 2013 l'economia giapponese ha faticato a tenere il passo della crescita aggregata dell'Eurozona. Certo, per l'intero 2013, il +1,6% del Pil giapponese diventa brillante rispetto alla contrazione dello 0,4% dell'area euro.
Ma i policymakers di Tokyo devono affrontare una realtà in cui l'indebolimento dello yen non è bastato né a spingere le esportazioni né a rallentare l'import, mentre si profila un fattore frenante di consolidamento fiscale “all'europea”, come l'aumento dell'Iva che scatterà il primo aprile e probabilmente manderà in contrazione il Pil del secondo trimestre 2014. È una situazione che finisce per sollecitare il governo a una accelerazione delle riforme promesse dall'Abenomics mentre rilancia l'idea che siano opportuni aumenti salariali che sostengano i consumi. È anche verosimile che nei prossimi mesi la banca centrale sarà sottoposta a pressioni per un ulteriore allentamento della politica monetaria.
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