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Questo articolo è stato pubblicato il 21 febbraio 2014 alle ore 11:04.
L'ultima modifica è del 21 febbraio 2014 alle ore 13:42.

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Nella foto il leader dei M5S, Beppe Grillo (AFP Photo)Nella foto il leader dei M5S, Beppe Grillo (AFP Photo)

Il Movimento 5 Stelle reagisce a stretto giro alla "fronda" dei quattro senatori (Lorenzo Battista, Fabrizio Bocchino, Francesco Campanella e Luis Alberto Orellana), critici nei giorni scorsi sul metodo usato da Grillo nel corso del confronto con Renzi. L'anatema contro i dissidenti è lanciato dello stesso leader Beppe Grillo con un tweet postato questa mattina: «Orellana è stato sfiduciato dal territorio», annuncia, spiegando poi sul suo blog che il M5S prende «ufficialmente le distanze dalle dichiarazioni e dalle azioni a titolo politico o personale di Orellana non riconoscendo più lui un portavoce affidabile e rappresentativo».

Bocciato Orellana: non è più portavoce affidabile
«Nel rispetto dei cittadini che ci seguono e che ci hanno supportati alle ultime elezioni politiche, conquistando insieme a noi un risultato storico, riteniamo - si legge sul blog di Grillo - che sia legittima e doverosa una presa di posizione ufficiale circa il criterio con cui Luis Alberto Orellana ha fino ad ora svolto il suo incarico di portavoce M5S eletto al Senato. Durante l'assemblea provinciale tenutasi a Pavia in data 7 febbraio 201, nel confronto col portavoce Orellana è emerso un generale e consolidato stato d'insoddisfazione da parte dei gruppi territoriali». Ragion per cui, «i gruppi della provincia unitamente hanno avanzato al senatore Orellana due semplici richieste: avviare contatti e confronti più frequenti con gli attivisti locali; rendere costruttive le eventuali critiche personali attraverso una condivisione e dibattito all'interno del gruppo parlamentare dei senatori M5S». Richieste prima accolte dal senatore sotto accusa e ma poi disattese «con nuove esternazioni non condivise dalla base». Pertanto, il M5S di Pavia prende «le distanze dalle dichiarazioni e dalle azioni a titolo politico o personale di Luis Alberto Orellana, non riconoscendo più in lui un portavoce affidabile e rappresentativo».

Campanella: espellerci sarebbe autogol epocale
La messa all'indice dei dissidenti decisa da Grillo speinge sulle barricate il senatore M5S Francesco Campanella, ora a rischio espulsione. «Se dovessero mai riuscire a buttarci fuori, penso sarebbe un autogol di dimensioni epocali per il M5S. Magari questa aggressività, questi metodi, aumentano anche i consensi, ma bisogna chiedersi in quale direzione portano il Movimento». Per il senatore siciliano, comunque, gli «estremi per procedere con l'espulsione non ci sono, perchè non abbiamo violato regole visto che nessuno ha mai parlato di silenzio dei portavoce. Io mi sento movimentista al 100% e sono apposto con la coscienza. Nel programma nessuno aveva mai detto che era vietato criticare la linea, questo è uno sviluppo successivo che si sta assumendo e che viene spacciato per naturale quando naturale non è».

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