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Questo articolo è stato pubblicato il 24 febbraio 2014 alle ore 18:26.
L'ultima modifica è del 24 febbraio 2014 alle ore 18:55.

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Giuseppe Civati (Ansa)Giuseppe Civati (Ansa)

«Contare il numero degli applausi in aula è esercizio inutile - aggiunge il parlamentare- il presidente del consiglio ha esposto un programma coraggioso e particolarmente definito sulle misure utili ad incoraggiare la ripresa economica. L'obiettivo é che il paese comprenda l'ambiziosità della sfida che il premier intraprende» conclude Del Barba. Critico il commento di Miguel Gotor. «L'intervento del presidente del consiglio sorprende per la scarsezza dei contenuti programmatici e per avere assunto in alcuni passaggi i toni di un vero e proprio comizio di piazza». Dopo avere ascoltato l'intervento di Renzi ha aggiunto: «voto la fiducia a questo esecutivo per disciplina di partito per salvaguardare l'unità del Pd e per essere all'altezza della responsabilità di governo che il voto dell'anno scorso ci ha consegnato. Ma non si possono dimenticare le modalità che hanno condotto alla fine del governo Letta: e non soltanto per una questione di buone maniere, ma perché quanto é avvenuto delinea una presa del potere nel segno dell'avventura».

M5S: (Crimi) Voteremo proposta Renzi su debiti Pa

«Ci mancherebbe. Era una delle nostre proposte». Così il senatore del M5S Vito Crimi risponde al cronista che gli chiede se sarebbe disponibile a votare la proposta di Renzi che prevede la restituzione totale del debito che le imprese vantano dalla pubblica amministrazione. «La cosa che mi terrorizza- aggiunge- é che si raschi il fondo della Cassa depositi e prestiti, che si prosciughi il risparmio privato degli italiani. Ma se viene usata come strumento di garanzia, noi ci stiamo».
Quanto al discorso di Renzi più in generale, Crimi spiega che gli é sembrato «fuffa, un insieme di mirabolanti aspettative. Mi chiedo con quale maggioranza le farà. Tutto bello ma alla fine ci si scontra con i soldi. Dove si trovano?»: Qunato all'accusa di scarsa democrazia interna al movimento dei Grillini intervisne il Capogruppo al Senato: «Renzi accusa Beppe Grillo di non essere democratico. Peccato che il Movimento 5 Stelle consulti - spiega Vincenzo Maurizio Santangelo - i propri iscritti su ogni singola legge presentata nelle istituzioni ed organizzi referendum online, specialmente su questioni di massima importanza come la legge elettorale. Renzi ha mai chiesto agli iscritti del Pd se fosse opportuno chiudersi in una stanza con un pregiudicato espulso dal Senato, per fare un accordo sulla legge elettorale e sulle altre riforme? Se Renzi vuole lezioni di democrazia, dal movimento 5 stelle e da beppe grillo può solamente imparare».

Lanzillotta (Scelta Civica): «fiducia a Renzi, ma saremo vigili»

«Noi di Scelta Civica facciamo un atto di fiducia nei confronti di Matteo Renzi che sosteniamo perché è il governo che, rilanciando le riforme, può rilanciare la crescita. Però saremo molto vigili per capire cosa c'é dentro l'elenco dei titoli pronunciati dal premier e se i ministri, alcuni competenti altri per la verità un pò meno, saranno effettivamente in grado di attuare gli impegni». Nel suo discorso al Senato il presidente del Consiglio ha indicato nella Cassa Depositi e prestiti il veicolo principale per finanziare i quattro interventi di politica economica prioritari nella sua agenda di governo. «Renzi si riferiva a due meccanismi precisi contenuti nella legge di stabilità che non sono stati attivati per le resistenze incontrate all'interno del Tesoro - spiega la senatrice Linda Lanzillotta - uno riguarda l'utilizzo della Cdp per accelerare il pagamento dei debiti della pubblica amministrazione e l'altro per garantire i crediti alle Pmi». «Sbloccando questi meccanismi potremo finalmente immettere liquidità nel sistema e aiutare a riaprire il flusso di credito alle imprese» sottolinea la senatrice di Sc.

Vendola: discorso fatto di spot

Non è piaciuto a Nichi Vendola, leader di Sinistra ecologia libertà, il discorso di insediamento di Matteo Renzi al Senato. «Sono un po' spiazzato - ha commentato con i cronisti a palazzo Madama - dallo stile inusuale del discorso a braccio prevalentemente fatto di spot e propaganda». Eppure, ha osservato, «quello che nasce oggi è un governo politico, forse destinato al 2018, non c'è più la pezza d'appoggio dell'emergenza». Secondo Vendola «non c'è un'analisi delle ragioni della crisi, del declino, della disoccupazione" ma «sulle politiche industriali e il mercato del lavoro una serie di frasi da conversazione al bar». Il presidente della Regione Puglia salva solo la parte delle dichiarazioni programmatiche «sulla scuola e il patto di stabilità: è l'unica buona notizia». «Non lo sosterremo dalla A alla Z, inutile cercare appigli, non è un'apertura - ha detto fra le altre cose il leader di Sel - ma noi faremo opposizione non come urlatori ma leggendo i provvedimenti e cercando di migliorarli».

Ance e Confcommercio: «bene l'agenda Renzi, ma ora fatti concreti»
«Se i punti elencati dal Presidente del Consiglio, saranno trasformati rapidamente in provvedimenti saremo sulla buona strada». Questo è il commento del Presidente dell'Ance, Paolo Buzzetti al programma con cui il premier Renzi si è presentato per chiedere la fiducia in Senato. «Il Presidente Renzi ha messo al centro della sua agenda i temi che noi dell'Ance sosteniamo da tempo come cardini per la ripresa economica» continua Buzzetti «a partire da quelle opere pubbliche come scuole, manutenzione e messa in sicurezza del territorio che sono urgenti perché capaci di innescare occupazione facendo cose utili per i cittadini». Il presidente dei costruttori giudica «molto positivo», riferisce una nota, anche il riferimento allo sblocco totale dei pagamenti della Pubblica Amministrazione. Stesso tono da Confcommercio: «Tutto quello che va nella direzione di alleggerire il carico fiscale su imprese e famiglie é certamente la via obbligata per stimolare l'economia reale e i consumi che ancora oggi stanno soffrendo degli effetti di una crisi che sembra non finire mai» ha detto il presidente Carlo Sangalli.«E anche la restituzione di tutti i debiti della pubblica amministrazione può rappresentare una boccata di ossigeno per le imprese - continua Sangalli - È altrettanto evidente, però, che le intenzioni si devono tradurre al più presto in fatti concreti».

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