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Questo articolo è stato pubblicato il 26 febbraio 2014 alle ore 06:40.
L'ultima modifica è del 19 giugno 2014 alle ore 12:15.

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Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Graziano Delrio (Fotogramma)Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Graziano Delrio (Fotogramma)

«Matteo dà gli obiettivi, ma le assicuro che dietro quelle priorità ci sono dossier già pronti con cifre e modalità di intervento». Graziano Delrio è l'alter ego di Renzi. Legato al premier da strettissima fiducia, è l'uomo della concretezza e del pragmatismo: tanto illusionista e carismatico è Matteo, tanto è ancorato alla realtà Graziano. È a lui che Renzi ha affidato il successo della sua scommessa, lui la macchina su cui dovrà camminare «il grande cambiamento».

Delrio, la maggioranza è quella di prima, i problemi anche. Perché dovrebbe funzionare?
Perché cambia il metodo. Si individuano poche priorità, si stabiliscono le azioni precise per raggiungerle, si stabilisce una tempistica stretta e definita, si valutano gli effetti delle azioni passo dopo passo. Le aziende private fanno così. Dobbiamo poterlo fare anche nello Stato.

L'impostazione è corretta. Ma c'è una bella differenza tra un'azienda privata e la macchina statale. E la vostra esperienza tra governo e ministeri è limitata.
Abbiamo attuato quel modello nelle città italiane, lo abbiamo fatto da sindaci, e abbiamo avuto successo. Perciò riteniamo di avere un buon metodo e di poterlo trasportare a livello di governo dello Stato.

Molti degli interventi annunciati da Renzi in Parlamento sono quelli di Letta ma elevati al quadrato, a cominciare dalla riduzione del cuneo fiscale. Così è facile annunciare la rivoluzione, ma è anche possibile farla?
È vero che riprendiamo alcuni interventi già previsti, dal cuneo fiscale al fondo di garanzia per le Pmi, fino al pagamento dei debiti dello Stato verso la Pa. Sono interventi giusti. Il problema è che non avevano una massa d'urto sufficente. È quello che ha scritto lo stesso Sole 24 Ore: serviva più coraggio per fare una vera cura draconiana, non bastava la «direzione giusta».

Ma proprio per questo la vostra sarà una svolta solo se saprete dimostrare di trovare le risorse per potenziare quelle misure, non basta annunciare di volerlo fare. Insomma Delrio, dove troverete i soldi?
Le troveremo proprio perché cambia il metodo. Non più cento priorità, interventi a pioggia, tutti finanziati, ma finanziati poco. Basta con la logica dei maxidecreti dove si metteva dentro di tutto ma poi non arrivava niente a cittadini e imprese. Noi vogliamo concentrare le risorse, e gli sforzi amministrativi, su poche priorità, pochi interventi. Ma quegli interventi dovranno essere molto visibili. Non faremo tutto, faremo poche cose ma con un grande impatto.

Per esempio?
Per esempio il cuneo fiscale. Per esempio il credito di imposta in ricerca e innovazione.

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