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Questo articolo è stato pubblicato il 07 marzo 2014 alle ore 07:56.
L'ultima modifica è del 07 marzo 2014 alle ore 18:15.

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Matteo Renzi (Ansa)Matteo Renzi (Ansa)

Arriva di prima mattina il buongiorno di Matteo Renzi, rientrato da Bruxelles dopo la giornata di trattative di ieri. È su twitter che il premier augura ai suoi oltre 939mila followers una buona giornata e comunica di essere «al lavoro in palazzo Chigi sul dossier che presenteremo il 12 marzo #lavoltabuona». Nel pacchetto il premier ha già annunciato di voler presentare diverse misure: Jobs act, scuola e piano casa sono i principali punti del dossier.

È questo l'annuncio mattutino del premier Matteo Renzi lanciato via Twitter. E di risposta un cinguettio mattutino chiede al presidente del Consiglio: «Stavolta niente foto?». E lui risponde pronto: «Vuoi un selfie alla scrivania? Abbraccio, buon lavoro». L'ormai noto uso del social network per comunicare le proprie iniziative oggi si affianca all'intervista rilasciata dal premier al giornale La Stampa in cui Renzi fa il punto sul suo operato e sulle ambizioni del suo Governo.

Squinzi incontra Poletti
Ma l'emergenza disoccupazione è in primo piano: il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi ha incontrato nelle prime ore della mattinata il ministro Giuliano Poletti. «Un normale incontro di contatto», ha spiegato Squinzi, a margine della presentazione del rapporto "Il ciclismo tra percezione e comunicazione". Squinzi ha riferito di non aver parlato nello specifico dello Jobs act: «Non credo ci sia ancora la forma definita».

Il premier: mi attaccano anche quelli che prima mi sostenevano
Renzi replica alla critiche. «Avevo dei nemici che mi attaccavano, ma lo sapevo e lo tenevo nel conto. Ma ora mi attaccano anche quelli che prima mi sostenevano: e onestamente non capisco sulla base di che, visto che non abbiamo ancora nemmeno cominciato». Così si è espresso Renzi nel colloquio con La Stampa in cui sottolinea che «le cose vanno bene», anzi «sta andando né meglio né peggio di come m'aspettavo» e poi «col Consiglio dei ministri di mercoledì comincerete a vedere i risultati».

«La squadra di governo tiene e mi pare buona - spiega. - La Boschi regge in una postazione delicata e anche la Mogherini, attaccata da più parti, sta guadagnando la stima dei suoi colleghi europei». «Sui conti - afferma - c'è poco da dire: è stato addirittura Saccomanni ad avvisarci che le cose stavano in un certo modo. Sui sottosegretari, poi, sono disposto a discutere con chiunque. Dovrei buttare fuori dal governo De Filippo per delle spese in francobolli? Qui si pone davvero un problema di civiltà... Mi pare surreale. E più surreale ancora, mi permetta di dirlo, è che al coro si sia aggiunto Pippo Civati, che ha fatto le primarie contro di me precisamente nella condizione di indagato in cui sono De Filippo e alcuni altri».

Quanto alle ironie per la canzone dedicatagli dagli alunni della scuola "Raiti", Renzi incalza: «C'è qualcuno che pensa che abbia chiesto io ai dirigenti della scuola di far cantare quelle strofe? Oppure che avessi dovuto fermarli e rimproverarli? È una polemica letteralmente ridicola, idiota». Sulla legge elettorale non è preoccupato: «Avevo promesso una nuova legge elettorale in tempi veloci e così sarà».

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