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Questo articolo è stato pubblicato il 05 marzo 2014 alle ore 09:37.
L'ultima modifica è del 05 marzo 2014 alle ore 21:04.

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«Mercoledì presentiamo il jobs act, misure per la scuola e il piano casa». Lo ha detto il presidente del consiglio Matteo Renzi a Siracusa, spiegando che in questo modo intende «scatenare» politiche di crescita sul territorio a partire dall'esperienza dei sindaci. «Ci sono 2 miliardi di euro pronti per l'edilizia scolastica», ha aggiunto. E ha spiegato che bisogna «rilanciare l'efficientamento energetico della scuola perché si possa spendere meno in bollette». Renzi è intervenuto anche sui crolli a Pompei: «L'Italia è il paese della cultura e allora sfido gli imprenditori: che state aspettando a intervenire?».

Renzi: misure choc o sprechiamo ripresa
Prima la visita alla scuola elementare Salvatore Raiti. Poi la tappa in Municipio con i sindaci. A seguire l'incontro con gli imprenditori. È fitta l'agenda del presidente del Consiglio Matteo Renzi arrivato stamattina a Siracusa. Nell'incontro con le imprese Renzi è tornato sulla necessità di misure choc. «Mi prendono in giro perché annuncio una misura al mese, ma non c'è alternativa: o proviamo a fare misure choc di cambiamento o sprechiamo la ripresa come abbiamo già sprecato la crisi», ha detto il premier.

Su riforma Senato mi gioco vittoria scommessa
Renzi ha parlato anche di riforme costituzionali. In particolare sulla riforma del Senato «mi gioco la vittoria della mia scommessa. Se non saremo in grado di farla avremo perso anche se l'economia riparte» ha detto Renzi agli imprenditori. «Bisogna eliminare il Senato così com'è. Ho rispetto per il Senato, ma il bicameralismo perfetto è un freno per l'Italia. Rispetto non significa imbalsamare le istituzioni, ma cambiarle per farle funzionare» ha spiegato il premier. E ancora, specificando il cronoprogramma: «Dobbiamo fare le riforme prima del semestre europeo perché non vogliamo andare in Europa a chiedere, ma a proporre un'idea diversa».

Agli imprenditori: intervenite a Pompei
Renzi è intervenuto anche sui crolli a Pompei: «L'Italia è il paese della cultura e allora sfido gli imprenditori: che state aspettando a intervenire?». E ha aggiunto: «Basta con il rifiuto ideologico sull'intervento dei privati come se la tutela del bene la garantisse solo l'intervento pubblico: se il privato tiene in piedi un muro perché non permetterglielo?»

«Mai più tavoli, solo e-mail»
Agli imprenditori Renzi ha chiesto poi di superare la politica dei tavoli di concertazione e di affidarsi alle e-mail. «Non parliamo mai più di tavoli, perché se entriamo nella logica di aprire i tavoli non si riesce a dare sostegno neanche ai mobilieri. No tavoli, please, only e-mail». Lo ha detto invitando a inviare al sottosegretario alla presidenza del Consiglio Graziano Delrio una lista delle cose da fare. Infine, citando Walt Disney ha chiosato: «La differenza tra i sogni e i programmi è una data».

Ai sindaci: «Inaccettabili 8 mesi per gare, dobbiamo semplificare»
Con i sindaci siciliani Renzi era tornato invece sull'urgenza delle semplificazioni. «Solo per fare una gara d'appalto e per seguire tutte le procedure il Comune di Lentini impiega 8 mesi. Ma ci rendiamo conto?» Perciò «diciamo con il Governo che dobbiamo semplificare le procedure e creare una corsia preferenziale». A proposito del fenomeno dei ricorsi al Tar, poi, il premier ha aggiunto una battuta: «Negli appalti pubblici lavorano più gli avvocati che le amministrazioni».

Primo passo per Nord è sblocco patto stabilità
Il primo passo che il governo deve compiere per il nord «è sbloccare il Patto di stabilità» ha spiegato il premier. Quanto al dissesto idrogeologico, per contrastarlo «non servono nuovi fondi, ma serve spendere i soldi che ci sono: in Italia c'è un miliardo di euro, qualcuno dice due, in fondi che non stiamo spendendo».

La visita alla scuola Raiti
Il primo appuntamento, alle 9, è stato all'istituto comprensivo "Salvatore Raiti" di Siracusa, dove il premier ha incontrato insegnanti e alunni. A ricevere Renzi, accompagnato dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio Graziano Delrio, il sindaco di Siracusa Giancarlo Garozzo, il vicepresidente di Confindustria Ivan Lo Bello e l'arcivescovo Salvatore Pappalardo.

Agli insegnanti: «Pagati poco ma cardine del Paese»
«Guadagnate poco, ma siete il cardine del Paese» ha detto Renzi rivolgendosi agli insegnati dell'istituto. Renzi li ha ringraziati perché «con il loro lavoro salvano il paese». Poi, rivolto ai bambini: «Voi ci confermate che noi dobbiamo tenere in vita i vostri sogni». E ancora: «Faremo della scuola un luogo di grande bellezza, anche se la bellezza è già dentro di voi».

«Sforzo vero per chi perde posto lavoro»
Renzi, parlando nella scuola Raiti di Siracusa del tema della disoccupazione, con particolare riferimento alla Sicilia e al Sud ha detto: «È il momento più difficile da 30 anni per chi perde il posto di lavoro. Dobbiamo cercare di fare uno sforzo vero. C'è adesso la possibilità di investire per nuovi posti di lavoro».

Grillo nervoso: io da scolari lui con Forza Nuova
In serata il presidente del Consiglio sfida il leader dei Cinque Stelle. «Beppe Grillo è nervoso. Non vuole che io vada nelle scuole, mi vorrebbe rinchiuso nel palazzo. Ma io sto con gli studenti, le insegnanti, le famiglie e i sindaci. Mentre i suoi stanno fuori ad urlare con Forza Nuova. Dimmi con chi vai e ti dirò chi sei!», scrive sul suo profilo facebook.

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