Notizie SportPer l'Italia l'ultimo disastro: l'Inghilterra passa 52-11
Per l'Italia l'ultimo disastro: l'Inghilterra passa 52-11
di Giacomo Bagnasco | 15 marzo 2014
Il cucchiaio di legno finisce nel cassetto dell'Italia, battuta cinque volte su cinque nel Sei Nazioni 2014. Era difficile invertire la tendenza proprio oggi, contro un'Inghilterra che è scesa all'Olimpico entusiasta per gli ultimi successi e decisa a dare il massimo per proseguire nella corsa al titolo. Certo, la vittoria per 52-11 (primo tempo 24-6) magari non sarà sufficiente ai Bianchi, che possono vincere il torneo solo a condizione che l'Irlanda - più tardi, in questo lungo pomeriggio ovale - venga fermata dalla Francia.
Ma intanto gli Azzurri sono finiti nel tritacarne, restando in partita solo per la prima mezz'ora.
Ottima, questa Inghilterra, che non ha mai tolto il piede dall'acceleratore, costruendo una gran mole di gioco, non ricorrendo quasi mai al calcio e ripartendo, anche dalla propria area dei 22, per tenere costantemente l'Italia sotto pressione. Organizzazione, un tasso di fantasia più alto del solito, alcune individualità di lusso, come l'estremo Mike Brown, votato man of the match, che, con la doppietta odierna è diventato, almeno temporaneamente, il miglior metaman della competizione, con quattro segnature.
Ancora deludente, questa Italia, che è partita con un piglio differente rispetto al match di sette giorni fa a Dublino e sembrava in grado di tenere con la mischia, ma poi non ce l'ha fatta a reggere il ritmo degli avversari e inoltre ha condito la sua prestazione con una serie di errori gratuiti, quando, contro squadre così forti, per uscire dal campo senza rimpianti bisognerebbe almeno poter pensare di avere dato il massimo, non solo sul piano del carattere ma anche su quello tecnico.
Gli ospiti hanno portato per ben sette volte la palla oltre la linea di meta, a fronte dell'unica segnatura pesante azzurra, firmata da Sarto alla mezz'ora della ripresa grazie a un pallone intercettato e a una bella volata. Il match di alto livello degli uomini di Stuart Lancaster è anche stato enfatizzato dal piede di Owen Farrell, ventiduenne mediano di apertura, che domenica - contro il Galles - aveva centrato i pali sette volte su sette e stavolta, con un otto su otto, è addirittura riuscito a fare meglio. È sua, oltretutto, anche la meta che, al 32' del primo tempo, ha portato definitivamente la fortissima Inghilterra fuori dalla portata della fragile Italia.
Gli azzurri erano andati in vantaggio, con un piazzato di Orquera dopo cinque minuti, poi avevano subìto un penalty e la prima meta dell'elettrico Brown. Ancora Orquera, al 21', metteva fra i pali tre punti per gli Azzurri, ricucendo parzialmente un gap che da lì in poi si sarebbe allargato in maniera impressionante. L'Italia sventava alcuni pericoli, ma in altre occasioni non c'era niente da fare. Azione asfissiante e meta di Farrell, buco di Brown su azione di rimessa laterale e secondo exploit dell'estremo.
Nella ripresa teniamo una decina minuti, poi, complice l'espulsione temporanea di Bortolami, becchiamo un passivo di 0-14 tra il 10' e il 20': a segno la ventenne ala Nowell (prima meta in Nazionale) e il pilone Mako Vunipola, contro una difesa ormai esausta. La meta "dell'onore" di Sarto è preceuta da quella di Tuilagi e seguita, in chiusura, da quella di Robshaw: i nostri, nell'occasione, provano generosamente a ripartire dai loro 22, con il solo risultato di farsi rubare l'ennesimo pallone. Cala il sipario, i 72mila di un Olimpico tutto esaurito applaudono, anche se gli unici a potersi dire soddisfatti sono i 15mila e passa fan con la maglia bianca.
LA PARTITA
Italia-Inghilterra 11-52 (primo tempo 6-24). Per l'Italia: 1 meta (Sarto), 2 calci piazzati (Orquera). Per l'Inghilterra: 7 mete (Brown 2, Farrell, Nowell, Vunipola, Tuilagi, Robshaw), 1 calcio piazzato (Farrell), 7 trasformazioni (Farrell). Calci fermi: Orquera 2 su 2, Allan 0 su 1; Farrell 8 su 8. Cartellino giallo a Bortolami.