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Questo articolo è stato pubblicato il 15 marzo 2014 alle ore 16:26.
L'ultima modifica è del 15 marzo 2014 alle ore 19:29.

New York - La crisi in Ucraina non trova soluzioni alle Nazioni Unite, prigioniera dell'impasse tra Stati Uniti e Russia. Mosca ha posto sabato il veto a una risoluzione preparata dall'amministrazione Obama per chiedere a tutti i paesi di delegittimare il referendum del fine settimana sulla secessione della Crimea e sulla sua unione con la Russia. La risoluzione e' stata bloccata con 13 voti a favore, uno contrario (Mosca) e l'astensione della Cina.
La risoluzione, in realta', non aveva alcuna chance di passare, a detta degli stessi sponsor. L'unico dubbio prima del voto era sul comportamento della Cina: se avrebbe messo anche lei un veto oppure avrebbe scelto l'astensione, come poi ha fatto in omaggio ad un atteggiamento ufficiale di non interferenza negli affari interni di altri paesi. L'obiettivo delle nazioni occidentali era piuttosto quello di evidenziare e accrescere l'isolamento diplomatico e internazionale di Vladimir Putin, parte di una strategia di pressioni sulla Russia per cercare di risolvere una crisi che ha riportato alla ribalta lo spettro della Guerra Fredda. Una strategia che pero' finora non ha dato frutti, non ha spinto Mosca a fare marcia indietro in Ucraina. E ha tenuto in allarme anche i mercati globali, che aspettano con ansia l'evoluzione degli eventi prima dell'apertura di lunedi'.
Washington, come l'Unione Europea, ha anche minacciato e preparato una escalation di dure sanzioni, economiche e politiche, davanti allo spettro sia della secessione della Crimea che di ulteriori interventi russi in Ucraina. Nelle ultime ore il governo russo ha indicato di aver ricevuto richieste di aiuto e protezione della popolazione civile da altre regioni dell'Ucraina orientale e che considerera' le richieste.
La tensione diplomatica, gia' affiorata durante colloqui nei giorni scorsi tra Washington e Mosca, e' esplosa ancora una volta all'aperto al Palazzo di Vetro. "Un triste momento", e' stato come ha definito il veto di Mosca l'ambasciatore americano all'Onu Samantha Power. L'ambasciatore britannico Mark Lyali Grant ha aggiunto che l'esito del voto mostra "l'isolamento della Russia, nel Consiglio e nella comunita' internazionale". Mosca, che in Crimea ha migliaia di soldati che di fatto occupano da febbraio militarmente la regione, sottolinea come il 60% delle popolazione della penisola sia di origine russa e come abbia bisogno della protezione di Mosca.
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