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Questo articolo è stato pubblicato il 23 marzo 2014 alle ore 17:01.
L'ultima modifica è del 24 marzo 2014 alle ore 17:54.

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Il ministro della Difesa russo, Serghei Shoigu, è arrivato in Crimea per ispezionare la Flotta Russa del Mar Nero, che ha preso il controllo di quasi tutte le unità militari nella penisola. Shoigu, uno dei più stretti alleati del presidente Vladimir Putin, ha incontrato il premier crimeo, Seghei Axionov, e il capo dell'amministrazione del porto di Sebastopoli. È il primo membro del governo russo a visitare il territorio della penisola da quando è stata assorbita nella Federazione Russa. Il presidente ucraino, Oleksandr Turchynov, oggi ha ordinato il ripiegamento di tutte le unità delle Forze Armate schierate in Crimea.

La notizia è arrivata a poca distanza da un nuovo episodio ad alta tensione nell'area. Un gruppo di uomini armati a bordo di lance veloci ha tentato di abbordare il dragamine Charkassi, una delle due unità navali di Kiev che continuano a battere bandiera ucraina nelle acque del lago crimeo di Donuzlav, bloccato dalle truppe russe. «La nave ucraina ha fatto manovre per eludere (l'assalto) ed è riuscito ad evitare l'abbordaggio», si legge sulla pagina Facebook del portavoce del ministero della Difesa ucraino in Crimea, Vladislav Selezniov, che ha dato la notizia.

Insieme al Konstantín Olshanski, un'enorme nave da sbarco, il Cherkassi é l'ultima grande nave ucraina che ha ignorato gli ordini di resa dei militari russi nelle acque del lago Donuzlav; ma dal lago non possono uscire in mare aperto perché i russi hanno affondato due loro imbarcazioni per chiudere questa via di fuga.
Il ministero della Difesa ucraino ha ordinato di resistere fino alla fine al Konstantín Olshanski, del quale non si sa più nulla da domenica sera: l'unità navale si era messa domenica in allerta di combattimento dopo che era stata avvicinata da lance russe.

Intanto, le truppe di Mosca hanno preso il controllo della base navale di Feodosia, in Crimea, una delle poche strutture militari ancora battenti bandiera ucraina dopo l'annessione alla Russia. Lo ha reso noto il portavoce della Difesa ucraina Vladislav Seleznyov, citato dalla Bbc. Secondo quanto riferisce Seleznyov, i russi hanno attaccato la base da due direzioni usando armi automatiche e granate stordenti; hanno quindi accerchiato le forze ucraine e legato le mani agli ufficiali. Un soldato della base di Feodosia ha confermato a un'agenzia di stampa che sono stati sparati colpi d'arma da fuoco e che la base è stata conquistata.
Fonti della Difesa russa affermano che la bandiera di Mosca è stata issata su 189 tra unità e strutture ucraine in Crimea.

Cresce il rischio di guerra. Kiev: Russia pronta ad attaccare
Il rischio di una guerra tra l'Ucraina e la Russia «sta aumentando». È quanto ha affermato il ministro degli Esteri ucraino Andrii Deshchytsia in una intervista all'Abc. «Non sappiamo che cosa ha in mente Putin e quali saranno le sue decisioni. Questo perché la situazione sta diventando sempre più esplosiva rispetto alla settimana scorsa», ha affermato il ministro.

Tra Russia e Ucraina resta dunque alta la tensione. Oggi il il capo del Consiglio di Difesa di Kiev, Andriy Parubi, ha affermato che Mosca ha «ammassato truppe al confine» in vista di un'invasione, ma il vice ministro della difesa russo Anatoly Antonov ha reagito spiegando che il numero di unità militari dispiegate al confine tra i due paesi rispetta «il limite previsto dagli accordi internazionali». Antonov ha aggiunto che delle manovre al confine il ministro della Difesa russo, Sergei Shoigu, ha parlato con il capo del Pentagono, Chuck Hagel, e conn il ministro della Difesa ucraino, Igo Tenyukh, e ad entrambi ha messo in chiaro consistenza e intenzioni delle unità russe alla frontiera.

Intanto, il presidente ucraino, Oleksandr Turchynov, ha chiesto con forza il rilascio del comandante della base aerea di Belbek, in Crimea, catturato dai russi neol corso di un blitz. «Ieri é stato arrestato il colonnello, Yuli Mamchur, un patriota. Esigiamo che si metta fine all'aggressione all'Ucraina e ai nostri concittadini», ha detto Turchynov.

Il premier a interim ucraino Arseniy Yatsenyuk ha annullato la sua partecipazione al Summit sulla sicurezza nucleare in programma oggi e domani a L'Aja per incontrare una delegazione dell'Fmi a Kiev. «Ho annullato il mio viaggio a L'Aja per continuare i negoziati con l'Fmi e completare il programma», ha detto Yatsenyuk in un incontro con i ministri del suo governo all'indomani dell'apertura dei colloqui con la missione del Fondo monetario internazionale. Nel corso del viaggio in Olanda Yatsenyuk avrebbe dovuto incontrare i leader del G7.

La prossima settimana si terrà l'incontro Kerry-Lavrov
Il direttore generale dell'Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche, Ahmet Uzumcu, riceverà domani all'Aja il segretario di Stato americano John Kerry e il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov, a margine del vertice sulla sicurezza nucleare, per fare il punto sul piano per lo smantellamento dell'arsenale chimico siriano già in forte ritardo rispetto alla tabella di marcia inizialmente prevista. Nonostante la crisi ucraina, si sottolinea all'Opac, continua la collaborazione tra Stati Uniti e Russia sul dossier delle armi chimiche siriane, dopo gli accordi raggiunti con Damasco lo scorso autunno per evitare la reazione occidentale all'attacco chimico contro civili a Ghouta il 21 agosto 2013.
Sempre domani, Uzumcu incontrerà anche altri ministri degli Esteri di Paesi coinvolti nel piano di distruzione dell'arsenale chimico di Bashar al Assad.

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