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Questo articolo è stato pubblicato il 31 marzo 2014 alle ore 12:49.
L'ultima modifica è del 31 marzo 2014 alle ore 17:54.

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Nel disegno di legge delega "multiscopo" - dalle misure per riformare gli ammortizzatori sociali ai servizi per il lavoro e le politiche attive, alla semplificazione di procedure e adempimenti, al riordino delle forme contrattuali - varato dal Governo il 12 marzo ma che non è statto ancora incardinato alle Camere, ci saranno sia il salario minimo sia l'assegno universale di disoccupazione. L'annuncio arriva dallo stesso premier Matteo Renzi, che in una intervista al Corriere della Sera rivendica il buon senso complessivo della strategia del Governo, basata anche sul decreto legge Poletti che riforma i contratti a termine: «In questo momento la vera sfida è far lavorare la gente. Oggi la gente non sta più lavorando».

Priorità mercato del lavoro per attirare gli investitori esteri
In altre parole, il pacchetto di deleghe promosso dal Governo ha l'ambizione di rivoluzionare il mercato del lavoro evitando battaglie ideologiche legate all'articolo 18, ma puntando ad aspetti concreti (servizi per il lavoro) e con ricadute immediate (semplificazione delle procedure conciliazione tempi di lavoro con esigenze delle famiglie), e di eliminare ogni alibi alle imprese per il rilancio dell'occupazione. Per superare i ritardi del nostro sistema di avviamento al lavoro e della normativa sul lavoro in generale «si può usare la leva fiscale», spiega il premier, «e vedremo se ci sono le condizioni», ma soprattutto «si devono modificare in modo complessivo le regole, come faremo con il disegno di legge delega». La scommessa è quella di creare le condizioni per il ritorno degli investitori esteri. Infatti, sottolinea Renzi, «ci sono anche grandi attese sul nostro governo: che sta portando gli interessi al livello più basso da anni; che sta portando capitali non dico a investire ma ad affacciarsi sul mercato italiano. Questo lo si deve pure alla determinazione con cui abbiamo voluto iniziare dalle riforme della politica e del lavoro».

Più garanzie per chi oggi non ne ha
Il tema del lavoro e delle riforme connesse torna anche nell'intervista di questa mattina a Rtl 102,5, in cui Renzi ribadisce l'idea di allargare le tutele attraverso il salario minimo e l'assegno universale di disoccupazione: «Vorrei ci fossero più garanzie per chi non ne ha, e parlo da under 40: la nostra è una generazione che è stata tagliata fuori dalle garanzie, sono state date garanzie soltanto ad alcuni». L'impegno del Governo riguarda anche una migliore conciliazione tra lavoro e figli per le lavoratrici italiane. «Noi -ricorda Renzi- siamo il Paese che ha il minore tasso di natalità, le ragazze non fanno più figli. Ci sarà un fatto culturale, ma secondo me c'è anche il fatto che l'Italia non garantisce, non tutela la maternità. Riuscire a intervenire non soltanto per chi è lavoratrice dipendente, ma anche per una ragazza precaria e darle il diritto alla maternità come a tutti gli altri è un obiettivo che abbiamo messo nel disegno di legge delega». E conclude: «Dare garanzia a tutti, anche a quelli che in questi anni sono stati dimenticati dal legislatore nazionale».

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