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Questo articolo è stato pubblicato il 02 aprile 2014 alle ore 15:15.
L'ultima modifica è del 02 aprile 2014 alle ore 21:40.

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Stop sine die ai trattamenti con metodo Stamina da parte degli Spedali Civili di Brescia. «I nostri clinici hanno deciso di sospendere fino a data da definirsi il trattamento Stamina», in attesa che si pronunci il nuovo Comitato scientifico, spiega il commissario straordinario del nosocomio lombardo, Ezio Belleri, in audizione in commissione Sanità del Senato.

«In questo momento - sottolinea Belleri, intervenendo nell'ambito dell'indagine conoscitiva sul caso Stamina promossa dalla commissione di palazzo Madama - la somministrazione del trattamento Stamina è sospesa perché l'unica biologa di Stamina è assente per motivi personali». Ma «ieri sera i medici che somministrano il trattamento Stamina presso gli Spedali Civili mi hanno consegnato una lettera», nella quale affermano che «avendo appreso che il ministero della Salute ha firmato il decreto di nomina del nuovo Comitato scientifico, "riteniamo doveroso sospendere la somministrazione del trattamento in attesa che il commissione si pronunci"».

Gli Spedali Civili di Brescia hanno, attualmente, 36 pazienti in trattamento con il metodo Stamina di Davide Vannoni e 147 in lista d'attesa. Ripercorrendo l'intera vicenda del rapporto tra gli Spedali Civili e Stamina Foundation dal proprio punto di vista, Belleri elenca altre cifre: due i pazienti deceduti, uno ritirato dal trattamento. Sul fronte dei ricorsi, prosegue, complessivamente sono 519: dei quali 160 respinti e 68 in attesa di decisione. Belleri sottolinea come il numero dei ricorsi sia cresciuto a dismisura subito dopo l'approvazione del decreto Balduzzi, passando da 37 appunto a 519. Il Commissario straordinario chiarisce che la struttura sanitaria ha sempre agito «non secondo una convenzione con Stamina Foundation ma in forza di quanto stabilito dai giudici».

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