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Questo articolo è stato pubblicato il 03 aprile 2014 alle ore 21:29.
L'ultima modifica è del 03 aprile 2014 alle ore 22:14.

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Nessun ripensamento sulla riforma del Senato, malgrado il malessere montante nella minoranza Pd. Anzi, avanti tutta «come un rullo compressore», tanto più che Forza Italia «rispetterà l'accordo». Lo ha detto il premier Matteo Renzi ospite di Otto e Mezzo, aggiungendo che il disegno di legge alternativo presentato da 22 senatori del Pd «non ha alcuna chance di passare».

Renzi ha annunciato che il Def sarà presentato dal governo martedì. E che non sarà sforato il parametro del 3% del deficit/Pil («Il 3,1% non lo faremo, non siamo nei guai»). Mentre il 15 o il 16 aprile ci sarà il consiglio dei ministri per sbloccare le risorse che «servono per il taglio dell'Irpef» (gli 80 euro al mese in più in busta paga per i lavoratori dipendenti che guadagnano meno di 25mila euro lordi annui, ndr). Le nomine dei vertici delle società pubbliche avverranno invece «come previsto per metà aprile».

Renzi: penso che patto con Fi reggerà
Con riferimento all'incontro di stamattina a palazzo Chigi con Denis Verdini (plenipotenziario di Fi per le riforme) Renzi ha auspicato che «Fi resti nell'accordo e che voterà il superamento del Senato e l'abolizione del Cnel», aggiungendo di credere che «il patto reggerà». E poi: «Oggi abbiamo detto basta a tremila politici nelle province», sulle riforme «dobbiamo andare avanti come un rullo compressore». Quanto a un possibile nuovo faccia a faccia con Berlusconi «non è previsto», ma il premier ha aggiunto: «Non avrei alcun problema ad incontrarlo».

«Non mi dimetto se M5S vince alle europee»
Se Grillo ottiene un voto in più del Pd alle europee lei lascia? «E per quale motivo? Noi stiano facendo le riforme, lui vota contro. Oggi il Pd e la maggioranza hanno votato per eliminare 3mila politici dalle province, loro per mantenerli, noi voteremo per abolire il Senato, loro per mantenerlo".

Ddl minoranza Pd senza voti, non ha chance
E Renzi non sembra nemmeno impensierito dai 22 senatori del Pd che hanno presentato un disegno di legge alternativo sulla riforma del Senato (eleggibile, contrariamente al testo del governo). «Il testo non ha alcuna chance di passare né al Senato né alla Camera», ha tagliato corto, aggiungendo che «c'è sempre qualcuno che vuole alzare l'asticella».

Nel Def riduzione spesa per beni e servizi da 800 milioni
Nel Def di martedì Renzi ha annunciato poi che è prevista, nell'ambito della revisione della spesa, «la riduzione dell'acquisto di beni e servizi per 800 milioni».

Visto Scaroni a pranzo, scelte su nomine entro metà aprile
Il premier ha riferito inoltre di aver «visto oggi a pranzo» l'ad di Eni Scaroni. Lo ha fatto rispondendo a una domanda sul destino del numero uno di Eni alla luce della recente condanna in primo grado nel processo sulla centrale Enel di Porto Tolle. Il premier ha dato ragione a Scaroni, secondo il quale le regole sull'onorabilità esistono solo nel nostro Paese, rilevando peraltro: «Siamo contenti che da noi ci siano», anche se non riguarderebbero la condanna di Scaroni. Renzi non ha voluto anticipare le decisioni sulla conferma o meno del management, spiegando che le nomine dei vertici delle società pubbliche saranno fatte «entro i termini previsti, per metà aprile». Poi ha raccontato, con riferimento al suo incontro con gli investitori della City: «Ieri a Londra mi hanno detto che potrei vendere Eni. Ma noi non vendiamo i nostri gioiellini».

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