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Questo articolo è stato pubblicato il 04 aprile 2014 alle ore 13:33.
L'ultima modifica è del 04 aprile 2014 alle ore 18:42.

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CERNOBBIO - «Il Quantitative easing della Bce annunciato dal presidente Mario Draghi non è dietro l'angolo. Si tratta di un mossa non convenzionale che richiederà tempi lunghi, dai 6 ai 9 mesi. Ho incontrato Weidmann, governatore della Bundsbank, mi ha detto che non ci sono buoni motivi per il quantitative easing, quindi se ne parla ma non é probabile che ora lo facciano», dice Nouriel Roubini, l'economista che aveva previsto la crisi dei muti subprime, a margine del Worshop finanziario Ambrosetti in corso a Cernobbio, il giorno dopo la clamorosa svolta della Bce che segue le orme della Fed e della BoE per combattere il mostro della deflazione dopo l'ultimo dato di febbraio che ha segnalato una crescita dei prezzi dell'eurozona solo dello 0,5% rispeto allo stesso mese dell'anno precedente.

«Prima la Bce dovrà ridurre i tassi dalla 0,25% allo 0,10%, poi rendere negativi i tassi sui depositi che le banche parcheggiano a Francoforte, infine acquistare asset privati. Questa ultima mossa non è Qe in senso stretto ma piuttosto politica monetaria espansiva (credit easing), una sorta di Ltro mirato», spiega Roubini che ci tiene a precisare la novità della Bce nei dettagli.

Cosa acquisterà la Bce? Il Qe ( allentamento quantitativo della politica monetaria), cioè la stampa di euro per acquistare bond «è sostanzialmente acquisto di bond governativi, magari in proporzione al Pil dei membri dell'aurozona», spiega Roubini. Cioè la Bce dovrebbe acquistare bond i tutti i paesi membri e non solo dei periferici o di quelli in difficoltà in proporzione al peso della loro Pil, quindi nel caso della Germania la Bce dovrebbe acquistare il 28% di emissioni tedesche, poi francesi, poi italiane e così via in propozione al peso del Pil dei 18 paesi membri dell'eurozona.

Secondo Roubini poi la Bce ha fatto troppo poco, alleandosi alle critiche, espresse alla vigilia della riunione della Bce, da Christine Lagarde, il direttore del Fmi, e «avrebbe già dovuto pensare a fissare dei tassi negativi o a misure di "quantitative easing", di allentamento monetario. L'inflazione in Eurozona é bassissima e ci sono pochi mesi per evitare di entrare in un'area di deflazione».

Roubini si è detto estremamente preoccupato dall'avanzata di Marine Le Pen in Francia, un segnale della difficoltà di sostenere le misure di austerità senza vedere la crescita e la diminuzione della disoccupazione. Roubini ha detto che in Grecia la formazione di sinstra radicale Syriza potrebbe vincere le elezioni il prossimo anno.

E l'Italia? «Renzi rappresenta l'ultima spiaggia per l'Italia perchè se Renzi fallisse si aprirebbe lo scenario delle elezioni con due possibilità - ha detto l'economista Usa nel corso di una conferenza stampa - una vittoria di Grillo, e questo sarebbe un disastro per l'Italia, o una vittoria di Berlusconi e questo sarebbe un mezzo disastro perchè nessuno in Europa lo vuole rivedere alla guida del Paese».

Constancio: Roubini sbaglia, la Bce è stata la prima in azioni concrete
«Non sono d'accordo con Roubini, la Bce nel 2007 è stata la prima banca centrale ad intraprendere azioni concrete». Così il vicepresidente della Banca centrale europea, Vitor Constancio, ribatte all'economista che ha accusato la Bce di essere troppo lenta.
«Ed in altre occasioni - aggiunge Constancio a margine del Workshop Ambrosetti - siamo stati assolutamente tempestivi. Ad esempio alla fine del 2011, quando il mercato era sotto pressione, e noi abbiamo risposto con delle immissioni massicce di liquidità. Ed abbiamo cambiato la situazione in modo radicale, ed abbiamo eliminato il rischio del crollo dell'euro», conclude il vicepresidente della Bce.

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