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Questo articolo è stato pubblicato il 05 aprile 2014 alle ore 17:55.
L'ultima modifica è del 05 aprile 2014 alle ore 20:32.

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«O facciamo una buona riforma o tanto vale chiudere il Senato del tutto». Lo ha detto Silvio Berlusconi, intervenendo telefonicamente a una riunione di Forza Italia a Milano, aggiungendo che non voterà «riforme scritte dal terzo governo non scelto dagli italiani solo per consentire ai partiti di governo di mettersi una medaglia prima delle Europee».

Riforma del Senato «inaccettabile e indigeribile»
Per il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, il disegno di legge costituzionale di riforma del Senato presentato dal governo Renzi è «assolutamente inaccettabile e indigeribile». Poi ha precisato: «Noi vogliamo le riforme. Ma non possiamo volerle a tutti i costi: non voteremo riforme scritte solo per consentire ai partiti che lo appoggiano questo governo di mettersi una medaglia prima delle europee», ha proseguito l'ex presidente del Consiglio. «Purtroppo riforme come quella delle Province fanno un danno al Paese per i prossimi decenni», ha continuato Berlusconi ricordando che anche la legge elettorale non è uscita «come volevamo. Abbiamo trattato e accettato un compromesso».

Tornerò a parlare agli italiani
«Io credo - ha poi aggiunto - che a partire dalla fine della prossima settimana potremmo mettere fine a questa impossibilità al leader del centrodestra di parlare agli italiani e che finalmente noi potremmo confrontarci con la voce dell'attuale primo ministro». Così, assicura ancora il Cavaliere, "potremo salire" nei sondaggi "come nelle elezioni del 2013 quando raddoppiammo i voti di partenza».
Il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, intende tornare in televisione per la campagna elettorale per le europee. «Otterremo la vittoria alle prossime elezioni politiche fra un anno o un anno e mezzo e potremo cosi' tornare ad essere la democrazia che adesso non siamo», ha precisato. «Sono vittima di un disegno», ha detto l'ex premier aggiungendo che «lo stanno facendo passare per un problema privato, ma è un problema di democrazia». Questo disegno, secondo l'ex premier, «ci ha impedito di essere presenti sulle tv in attesa che giovedì prossimo ci sia una decisione finale su questa sentenza che ha condannato Silvio Berlusconi a 4 anni di carcere». Una sentenza che, secondo Berlusconi, ha permesso al Pd di chiedere la sua decadenza dal Senato «violando ripetutamente la legge».

Le critiche alla sovraesposizione in tv di Renzi
«Euromedia ci dà al 21,6 per cento», ha sottolineato Silvio Berlusconi, durante la telefonata. Alessandra Ghisleri, ha raccontato l'ex premier, mi ha detto che é un «miracolo perché il primo ministro da segretario di partito va in tv quattro volte al giorno», mentre «Berlusconi manca dalla fine della campagna del 2013 per il tranello» che gli hanno ordito.

Ironia sul male al ginocchio
Il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, ha parlato in collegamento telefonico anche del problema al ginocchio che lo ha costretto negli ultimi due giorni a un ricovero in ospedale: «Mi faceva "Giacomo Giacomo" non per paura, ma per il mio passato da centrometrista». L'ex premier ha aggiunto che spera «di deambulare lunedì o al massimo martedì».

Il ritornello sulla giustizia
«Siamo soggetti a una vera dittatura giudiziaria. Dobbiamo reagire». È quanto afferma il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi. L'elezione diretta del presidente della Repubblica «deve essere la prima riforma senza la quale non si possono fare tutte le altre che renderebbero il nostro paese più governabile», ha aggiunto, elencando poi le altre riforme necessarie non più prorogabili, come quelle relative alla burocrazia e al fisco e quella più importante, quella relativa alla giustizia.

La critica a Renzi sugli 80 euro
Silvio Berlusconi critica Matteo Renzi sulla proposta delle 80 euro in busta paga dei lavoratori dipendenti con stipendi sotto il 1.500 euro al mese, e sui tempi e i modi dei pagamenti dei debiti alle imprese da parte della pubblica amministrazione. Sugli 80 euro in busta paga Berlusconi ha dichiarato: «Perché solo ai dipendenti con reddito sotto i 1.500 euro al mese? Bisogna tener conto degli artigiani, delle partite Iva e degli imprenditori che hanno pagato la crisi più di tutti». Sui debiti della pubblica amministrazione, invece, il leader di Forza Italia ha dichiarato che «i debiti non vengono pagati e hanno causato molti danni. Ci sono troppe imprese che hanno chiuso o che stanno per chiudere perché hanno troppi crediti con lo Stato».

Forza Italia continua a sostenere il patto con Renzi
In serata arriva la precisazione del leader di Forza Italia, con una nota. «Le critiche rivolte dal Presidente Silvio Berlusconi alla legge di riforma del Senato si riferiscono alla composizione dello stesso così come ipotizzato nel Disegno di Legge approvato dal Governo martedì scorso». Lo afferma Silvio Berlusconi in una nota in cui sottolinea che Forza Italia «resta una convinta sostenitrice della necessità di riformare il Senato, a partire da quanto stabilito nel cosiddetto patto del Nazareno, ovvero la fine del bicameralismo, la fine degli indennizzi dei componenti di quella camera, in modo da non gravare sulle tasche dei cittadini, la designazione degli stessi in modo equo e rappresentativo delle realtà territoriali». Su queste basi, conclude Berlusconi, «Forza Italia é pronta a discutere ogni dettaglio per modificare e rendere più efficiente il Parlamento della Repubblica».

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