Notizie Asia e OceaniaIl Narendra Modi favorito, candidato di Corporate India
Il Narendra Modi favorito, candidato di Corporate India
di Gianluca Di Donfrancesco | 6 aprile 2014
Nei sondaggi, il Bjp ha il 60% dei consensi, che nel sistema elettorale uninominale si tradurrebbero in 200-230 seggi sui 543 della Lok Sabha, la Camera bassa del Parlamento, a poche decine di deputati da una maggioranza che potrà comunque conquistare alleandosi con uno dei tanti e sempre più influenti partiti regionali.
I critici di Modi, tra cui il premio Nobel per l'economia Amartya Sen e gli intellettuali di area laica e anti-capitalista, gli rimproverano il nazionalismo indù che rischia di infiammare la tensione mai sopita con i musulmani. Sul suo passato pesa come un macigno l'accusa di non aver saputo o voluto impedire, e forse di aver incoraggiato, il pogrom che provocò oltre 1.200 vittime tra i musulmani nel Gujarat nel 2002, poco dopo il suo insediamento. Modi, del resto, ha cominciato a frequentare i movimenti radicali indù a otto anni, come militante di un movimento messo al bando per tre volte e dalle cui fila proveniva l'assassino del Mahatma Gandhi. Dalle critiche non si salva nemmeno il modello di sviluppo del Gujarat, accusato di favorire la grande industria senza migliorare le condizioni di vita della popolazione: il 21% dei suoi abitanti è analfabeta e nelle città così come nelle campagne i consumi crescono meno della media del Paese.
I veri avversari di Modi, però, sono le formazioni minori, i sempre più influenti partiti regionali e l'Aam Admi, il Partito dell'uomo comune del vulcanico ex funzionario del Fisco, Arvind Kejriwal, l'uomo che dal nulla è riuscito a conquistare New Delhi per perderla nel giro di qualche settimana. Non possono conquistare la guida del Paese, ma possono costringere il Bjp a una coalizione composita e litigiosa e possono impedirgli di mantenere la più impegnativa delle promesse elettorali: quella di riuscire a governare l'India.
g.didon@ilsole24ore.com