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Questo articolo è stato pubblicato il 07 aprile 2014 alle ore 10:44.
L'ultima modifica è del 07 aprile 2014 alle ore 13:44.

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(Afp)(Afp)

Papa Francesco «ha approvato una proposta sul futuro dell'Istituto per le opere religiose (Ior), riaffermando l'importanza della missione dello Ior per il bene della Chiesa Cattolica, della Santa Sede e dello Stato della Città del Vaticano». È quanto si legge in un comunicato vaticano.

La proposta
La proposta é stata sviluppata congiuntamente da rappresentanti della Pontificia Commissione Referente sullo Ior (Crior), della Pontificia Commissione Referente di Studio e di Indirizzo sull'Organizzazione della Struttura Economico-Amministrativa della Santa Sede (Cosea), della Commissione Cardinalizia dello Ior, e del Consiglio di Sovrintendenza dello Ior, e presentata al Santo Padre dal Cardinale-Prefetto della Segreteria per l'Economia con il consenso del Cardinal Santos Abril y Castellò, Presidente della Commissione Cardinalizia dello Ior. Questa proposta é stata definita sulla base di informazioni sullo status legale dello Ior e sull'operatività svolta, informazioni raccolte e presentate al Santo Padre e al suo Consiglio di Cardinali da Crior nel febbraio 2014.

Fornirà ancora servizi finanziari specializzati
In particolare, l'istituto «continuerà a servire con attenzione e a fornire servizi finanziari specializzati alla Chiesa Cattolica in tutto il mondo. I significativi servizi che possono essere offerti dall'Istituto assistono il Santo Padre nella sua missione di pastore universale e supportano inoltre istituzioni e individui che collaborano con lui nel suo ministero».

Trasparenza fondamentale per il futuro dello Ior
«Le attività dello Ior continueranno a rientrare sotto la supervisione regolamentare dell'Aif (Autorità di informazione finanziaria), autorità competente nell'ambito della Santa Sede e dello Stato della Città del Vaticano», continua la nota. «Una efficace supervisione regolamentare e i progressi raggiunti nella compliance, trasparenza e operatività avviati nel 2012 e sensibilmente accelerati nel 2013 - si legge ancora nella nota - sono fondamentali per il futuro dell'Istituto».

Bergoglio di ritorno dal Brasile: non so come finirà
Mesi fa lo stesso Bergoglio non escludeva alcuna ipotesi sul futuro dell'istituto: «Io non so - aveva detto, di ritorno dal viaggio in Brasile - come finirà lo IOR; alcuni dicono che, forse, è meglio che sia una banca, altri che sia un fondo di aiuto, altri dicono di chiuderlo. Mah! Si sentono queste voci. Io non so. Io mi fido del lavoro delle persone dello Ior, che stanno lavorando su questo, anche della Commissione. Il Presidente dello Ior rimane, lo stesso che era prima; invece il direttore e il vicedirettore hanno dato le dimissioni. Ma questo, io non saprei dirle come finirà questa storia, e questo è bello anche, perché si trova, si cerca; siamo umani, in questo; dobbiamo trovare il meglio. Ma, questo sì; ma le caratteristiche dello Ior - sia banca, sia fondo di aiuto, sia qualsiasi cosa sia - trasparenza e onestà». Oggi il quadro è più chiaro.

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