Da Pili a Scelli, i successori-desaparecidos del Cavaliere
In venti anni di politica Silvio Berlusconi non ha mai saputo trovare un successore. Eppure i potenziali "delfini" sono stati innumerevoli: chi ha avuto la pazienza di contarli, assicura che, con l'ultimo arrivato, Giovanni Toti, si raggiunge quota trenta. Astri nascenti "bruciati" dallo stesso detentore del trono. Ecco un catalogo (incompleto) dei successori mai arrivati alla corona
di Riccardo Ferrazza
5. I successori-desaparecidos del Cavaliere / Guido, il rampollo Barilla che disse no all'ex Cavaliere
Un "colpo di fulmine" non contraccambiato: è quello di cui sarebbe stata vittima Silvio Berlusconi nei confronti di Guido Barilla. Nel giorno della sentenza che lo condannò in via definitiva per frode fiscale, sulla stampa apparve l'indiscrezione secondo la quale l'ex premier aveva intenzione di lavorare «sul giovane rampollo della famiglia Barilla, Guido, col quale il dialogo si sarebbe intensificato in queste settimane». Il ruolo che l'ex Cavaliere immaginava per l'imprenditore era addirittura di futuro leader della rinascente Forza Italia, magari accanto alla figlia primogenita Marina. Notizia smentita dal portavoce del gruppo alimentare: «Guido Barilla e la famiglia Barilla in generale non hanno interesse per un impegno in politica». Il rapporto tra Berlusconi e i Barilla è antico: un anno fa l'ex premier era tra gli invitati alle celebrazioni del centenario della nascita del capostipite Pietro Barilla. Già nel '97, in un'intervista in cui il leader di Forza Italia si definiva un outsider rispetto agli apparati di potere confessò di sentirsi in sintonia con singoli imprenditori, tra cui Ferrero, Del Vecchio e appunto i Barilla.
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