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Questo articolo è stato pubblicato il 16 aprile 2014 alle ore 17:10.
L'ultima modifica è del 16 aprile 2014 alle ore 17:28.

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Luca Lotti (Olycom)Luca Lotti (Olycom)

«Accoglieremo ciò che ha chiesto Anselmi in merito all'attuazione dei decreti attuativi e degli accordi raggiunti con il precedente Governo». Parola di Luca Lotti. La prossima settimana, quindi, il governo incontrerà i rappresentanti degli editori e dei giornalisti per discutere «le linee guida per l'attuazione del decreto sul Fondo Legnini per l'editoria». Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega per l'Editoria ne ha parlato a margine del rapporto annuale della Fieg, la federazione degli editori, sull'andamento economico del settore.

Lotti ha spiegato che il fondo andrà nella direzione dell'assunzione dei giovani e nell'accompagnamento alle ristrutturazioni aziendali, mantenendo ferma la garanzia dell'occupazione. Il ha ricordato che «per quest'anno lo stanziamento è di 50 milioni». Nel trienni sono previsti 120 milioni.

La dimensione della crisi dell'editoria, in effetti, è tale da gettare «ombre preoccupanti sul futuro di un settore la cui importanza non si esaurisce in una dimensione meramente economica, ma evoca valori di rilievo costituzionale», si legge nel rapporto Fieg.

I dati nel triennio 2011-2013 fotografano «con evidenza e meglio di ogni commento il momento di crisi», sottolinea la Fieg. La ripresa economica, che si è manifestata nell'ultimo mese del 2013 e nella prima parte di quest'anno, avrà un «impatto assai limitato» sull'editoria giornalistica, i cui problemi sono allo stesso tempo «strutturali e congiunturali».

Crollo dei ricavi con la diminuzione della pubblicità
Un po' di cifre. Accelera il calo dei ricavi delle imprese editrici dei quotidiani nel 2013, stimato intorno all'11,1% a causa principalmente della caduta del fatturato pubblicitario pari al 19,4%. Il ridimensionamento del fatturato editoriale che era stato abbastanza contenuto nel 2011 (-2,1%), ha avuto un'accelerazione nel 2012, accusando una flessione più ampia (-9,9%), imputabile in larga parte al calo dei ricavi pubblicitari (-17,5%), sottolinea la Federazione degli editori.

Emorragia di lettori frenata solo in parte dal web
Lettori in calo sulla carta stampata a 20,6 milioni nel 2013 e in lieve crescita sul web, che riesce con 1 milione di utenti in più ad arrestare l'emorragia che interessa i quotidiani. I lettori, circa 19,5 milioni nel 2001, sono saliti a oltre 24,9 milioni a fine 2011. Successivamente è iniziato un declino senza interruzioni che ha visto i lettori ridimensionarsi a 20,6 milioni a fine 2013. Tuttavia, se i lettori di quotidiani su carta sono calati (tra il 2011 e il 2013 la flessione cumulata e' stata del 13,4%), i lettori dei siti web delle stesse testate quotidiane hanno compiuto un balzo notevole salendo da 2,7 a 3,7 milioni, vale a dire un milione in piu' di lettori sul web, con un incremento cumulato del 36,2%.

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