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Questo articolo è stato pubblicato il 16 aprile 2014 alle ore 09:38.
L'ultima modifica è del 17 aprile 2014 alle ore 09:10.

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In queste ore regna il caos nell'Ucraina dell'est, dove da giorni filorussi e milizie irregolari spingono per separarsi e tornare alla Russia seguendo l'esempio della Crimea.

Blindati ucraini e circa 300 militari sono comparsi nelle strade di Kramatorsk, nella regione orientale di cui è capoluogo Donetsk, città sconvolta da diversi giorni dall'insurrezione dei separatisti filorussi in cui si è proclamata una repubblica indipendente sul modello di Sinferopoli. Nella stessa Kramatorsk, riportano i media locali, sono spuntati blindati con bandiere russe che sarebbero stati sottratti all'esercito ucraino da filorussi in mimetica ed armati, sopraggiunti dopo che i mezzi erano stati bloccati da attivisti locali con il nastro arancio-nero di San Giorgio, simbolo della vittoria sovietica sui nazisti.

Il condizionale è d'obbligo: non è certo di chi siano questi blindati e chi se ne sia impossessato, le notizie si accavallano contraddittorie. Secondo un altro sito blindati con bandiere russe sono arrivati da Stari Gorad a Kramatorsk e sono diretti a Sloviansk, nella regione ucraina orientale di Donetsk. Lo riferisce Vastocni proiect, un giornale on line di Donetsk. Ci sarebbero a bordo uomini armati, senza insegne.

Sembra comunque che alcuni abitanti abbiano tentato di ostacolare il passaggio dei mezzi mentre alcuni militanti filorussi si sono impossessati di sei mezzi blindati delle forze ucraine, probabilmente impegnati nell'operazione antiterrorismo lanciata da Kiev.

Oltre ad essere alla guida di blindati, pare che i filorussi hanno preso anche l'ufficio del sindaco di Donetsk: uomini armati sono entrati nel cuore della città . L'ha verificato l'agenzia France Presse.

Dal campo di battaglia arriva la notizia che i servizi di sicurezza ucraini (Sbu) avrebbero intercettato alcune comunicazioni nelle quali comandanti russi ordinano ai separatisti nell'est del Paese di «sparare per uccidere», in risposta all'operazione militare lanciata da Kiev. Tali intercettazioni «mostrano che le operazioni di sabotaggio nella parte orientale dell'Ucraina sono state apertamente guidate da ufficiali russi, che hanno cinicamente ordinato di sparare e uccidere i soldati ucraini» si legge in una dichiarazione dell'Sbu.

Ma arrivano anche notizie di defezioni nell'esercito ucraino. Una formazione dell'esercito ucraino avrebbe fatto defezione e si sarebbe unita ai separatisti filorussi sempre a Kramatorsk. Lo riporta l'emittente ucraina espreso.tv, che ha diffuso immagini dell'unità di cui fanno parte almeno 10 mezzi blindati, mentre attraversa la città sventolando bandiere russe. «Ora la Repubblica popolare di Donetsk ha il suo esercito, i suoi parà», ha dichiarato uno dei leader del locale movimento filorusso, Miroslav Rudenko. Secondo l'emittente una parte delle forze dispiegate da Kiev nel quadro dell'operazione antiterrorismo nell'est del paese sarebbero passate dall'altra parte.

«Abbiamo pronte nuove sanzioni contro Mosca che verranno imposte nel momento opportuno». Lo ha detto il portavoce della Casa Bianca, Jay Carney, senza fornire ulteriori dettagli. Intanto il presidente russo Vladimir Putin ha avuto un duro colloquio telefonico con la cancelliera tedesca Angela Merkel, durante il quale ha ammonito che l'Ucraina è ormai sull'orlo della guerra civile, dopo che il governo di Kiev ha inviato l'esercito contro i separatisti nella parte orientale del paese.

«Il presidente russo ha sottolineato che la rapida escalation del conflitto ha posto il paese sull'orlo della guerra civile», riporta una nota del Cremlino dopo la telefonata tra i due leader. Entrambi «hanno sottolineato l'importanza» dei colloqui a quattro previsti domani tra i diplomatici di Russia, Unione europea, Stati Uniti e Ucraina.

La Nato ha infine annunciato il rafforzamento della difesa aerea, marittima e terrestre dei suoi Paesi membri in Europa orientale, come le repubbliche baltiche e la Polonia, in risposta all'evoluzione della crisi ucraina. «Avremo più aerei in cielo, più navi in mare e la preparazione della forze di terra sarà rafforzata» ha detto il segretario generale dell'Alleanza atlantica Anders Fogh Rasmussen al termine di una riunione degli ambasciatori del 28 Paesi Nato a Bruxelles.

Da Berlino si sottolinea l'importanza dei colloqui a quattro oggi a Ginevra tra i minsitri degli Esteri di Stati Uniti, Unione Europea, Russia e Ucraina: se non sortissero esito positivo, in Ucraina scorrerebbe ancora più sangue di quanto non sia avvenuto finora, avverte il ministro degli Esteri tedesco, Frank-Walter Steinmeier, che ha ventilato la «minaccia di ulteriori morti e feriti» alla vigilia del vertice sulla crisi nella Repubblica ex sovietica cui sono attese delegazioni della stessa Kiev, della Russia, degli Usa e dell'Unione Europea. «Non debbono esservi fallimenti», sottolinea Steinmeier in un'intervista rilasciata al quotidiano 'Rheinische Post' di Dusseldorf, «perché nell'Ucraina orientale la situazione sta diventando più terribile. Se non si trova una via d'uscita dalla spirale di violenza, esiste la minaccia di altri morti e di altri feriti. Nessuno potrebbe giustificare una cosa simile, compresi», puntualizza il ministro, «coloro che dall'esterno contribuiscono a creare il caos».

IL RAPPORTO dell'ONU SULL'UCRAINA

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