#oraics: pagano le banche, tagli alla Difesa, non alla Sanità
Il consiglio dei ministri del 18 aprile ha dato il via libera al decreto sul bonus Irpef e il taglio dell'Irap. Il provvedimento, intitolato «Per un'Italia coraggiosa e semplice», prevede un bonus in busta paga a partire da maggio per i lavoratori dipendenti che percepiscono redditi fino a 26mila euro l'anno. Interessate dieci milioni di persone. Il bonus fiscale sarà di 80 al mese per i contribuenti con reddito lordo annuo fino a 24.000 euro. Esclusi gli incapienti (che non pagano l'Irpef perché guadagnano meno di 8mila euro lordi annui e le detrazioni superano il dovuto). Da 24.000 a 26.000 euro il bonus decresce fino a zero.
di Andrea Gagliardi e Vittorio Nuti
1. Decreto cuneo fiscale / Bonus Irpef da 80 euro
Ottanta euro in più al mese, a partire da maggio, per i circa 10 milioni di lavoratori dipendenti con un reddito lordo annuo che si attesta tra gli 8mila e i 24mila euro l'anno. È quanto prevede il decreto legge approvato dal governo. Il bonus diminuisce in via proporzionale per chi guadagna poco più di 24mila euro. Le disposizioni contenute nel decreto si applicano per il solo periodo di imposta 2014. I 10 miliardi necessari per finanziare il bonus nel 2015 saranno «individuati nella legge di stabilità». Il calo dell'Irpef del 2015 non parte da zero. Arriva infatti un fondo per rendere strutturale il taglio del cuneo per i lavoratori dipendenti. Prevede 2,7 miliardi per il 2015, 4,7 per il 2016, 4,1 per il 2017 e 2,0 a decorrere dal 2018: in totale 13,6 miliard. Per gli incapienti, i pensionati e le partite Iva Renzi ha promesso un intervento nelle prossime settimane e mesi.
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