I ciclisti fuorilegge: storie di latitanti biker, ladri gentiluomini appassionati di corse ed eroi d'altri tempi
Ciclisti brava gente, verrebbe da dire. Il che è senz'altro vero. Con qualche eccezione però. Ecco sei ritratti di ciclisti fuori dal comune e dalla legge
di Matteo Scarabelli
2. Il bandito e il campione
Costante Girardengo
La canzone di Francesco De Gregori l'ha reso famoso dopo che il fascismo, per tanti anni, ha tentato di cancellarlo perfino dalle pagine di cronaca dei giornali. Probabilmente non è vero che Sante Pollastri e Costante Girardengo fossero amici d'infanzia, come vuole la leggenda e la canzone "Il bandito e il campione". È vero invece che sono nati entrambi a Novi Ligure, a pochi anni di distanza, e hanno condiviso la passione per le corse in bicicletta. Tuttavia, mentre Girardengo vinceva la sua prima Milano-Sanremo, Pollastri metteva a segno uno dei suoi primi colpi, con un furto di carbone. Per poi passare ai preziosi e alla sua rapina più famosa, alla gioielleria Rubel di Parigi. E proprio nella capitale parigina Pollastri fu arrestato nel 1927, forse anche grazie a una soffiata di Girardengo che l'aveva incontrato durante la Sei Giorni di Parigi, poco tempo prima (questo incontro fu oggetto di una deposizione al processo proprio da parte del Campionissimo). Condannato all'ergastolo, Pollastri fu poi graziato nel 1959 dal Presidente della Repubblica Giovanni Ronchi.
©RIPRODUZIONE RISERVATA