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Questo articolo è stato pubblicato il 29 aprile 2014 alle ore 14:58.
L'ultima modifica è del 29 aprile 2014 alle ore 22:04.

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Ci sono 800mila persone «se non di più», pronte a partire dalle coste dell'Africa verso l'Europa. È l'allarme lanciato dal direttore centrale dell'immigrazione e della polizia delle frontiere, Giovanni Pinto, ascoltato in audizione dalle commissioni Difesa ed Esteri riunite del Senato. Un allarme al quale ha replicato in serata il premier Matteo Renzi, che a Porta a Porta ha dichiarato: «Chiederemo formalmente all' Onu di prendersi cura della Libia non solo con inviati dei singoli Paesi, ma con un inviato speciale»

Viminale: in Libia 800mila migranti pronti a partire
«Un nostro esperto immigrazione a Tripoli parla di 800mila presenze in territorio libico pronte a partire verso l'Europa» ha detto Pinto, sottolineando che i migranti sono «eritrei, somali, sudanesi, senegalesi, gambiani». Un esodo potenziale favorito dal fatto che «in quel Paese c'è la percezione di assoluta mancanza di controllo e rischiamo in prospettiva di vedere aumentare sensibilmente il numero di clandestini. In Libia non c'è un primo ministro, non c'è alcuna compagine governativa, non ci sono ministri».

Più partenze con operazione Mare Nostrum
Non solo. «Sicuramente l'operazione Mare Nostrum ha dato risultati eccellenti, anche se ha incrementato le partenze dalla Libia», ha affermato Pinto, aggiungendo che dopo la tragedia del 3 ottobre a Lampedusa «non abbiano più morti e questo è un dato oggettivo. Meglio gli arrivati che i morti, anche se un così massiccio arrivo di persone crea problemi. L'operazione di pattugliamento Mare Nostrum ha svolto un'operazione di drenaggio delle partenze, raccogliendo finora 23mila persone ».

Sistema accoglienza al collasso
Una situazione tanto più critica in quanto «il sistema dell'accoglienza è al collasso, non abbiamo più luoghi dove portare i migranti e le popolazioni locali, non solo quelle siciliane, sono diciamo così "indispettite" da questi nuovi arrivi che disturbano anche le attività ordinarie», ha proseguito Pinto.

Gli attacchi di Fi e Lega
La stima di Pinto supera, e di gran lunga, quella dello stesso titolare del Viminale, il ministro dell'Interno Angelino Alfano, che poco meno di un mese fa aveva lanciato un simile allarme: «Secondo le nostre informazioni, in Nordafrica ci sono tra 300 e 600mila persone in attesa di transitare nel Mediterraneo». Dura la reazione delle opposizioni. Maurizio Gasparri (Fi) attacca: «E' pazzesco. È alle porte una vera e propria invasione che non siamo in grado di gestire». E il segretario della Lega Nord, Matteo Salvini: «La Lega è pronta a denunciare Renzi e Alfano, perché non stanno facendo niente per fermare l'invasione».

Il dietrofront del Viminale
Di fronte alle polemiche montate, da Pinto arriva una parziale marcia indietro. «Tra i 600mila e gli 800mila sono in Libia, ma non è detto che siano pronti a partire. E poi vorrei assicurare tutti che la situazione è assolutamente sotto controllo. Stiamo gestendo tutto con la massima tranquillità e non c'è nessuna situazione di allarme»

Sbarcati 25mila immigrati nel 2014
Quanto agli sbarchi quest'anno, Pinto ha riferito che dal primo gennaio a oggi sulle nostre coste «sono arrivati 25mila migranti, più della metà di quanti, circa 43mila, arrivarono nell'intero 2013». Pinto ha ricordato che «il 90% delle partenze è dalla Libia» e che il trend di arrivi è in linea con quello record del 2011, dopo le primavere arabe, «quando i migranti arrivati via mare furono 63mila».

Ipotesi piano accoglienza per 50 mila
Per questo il Viminale «sta pensando ad un piano di accoglienza per 50 mila migranti, perchè i 16mila posti dello Sprar (il sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati) non sono sufficienti», ha aggiunto Pinto.

Alfano: non possiamo accogliere tutti
E oggi, a Uno Mattina, il ministro dell'Interno Alfano ha puntualizzato che «l'Europa deve sapere che l'Italia è un Paese accogliente, ma non possiamo accogliere tutti». Il responsabile dell'Interno ha rimarcato come siano stati «arrestati già circa 200 scafisti». E ha chiarito: «Per i mercanti di morte in Italia c'e' l'arresto e la condanna».

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