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Questo articolo è stato pubblicato il 02 maggio 2014 alle ore 08:10.
L'ultima modifica è del 02 maggio 2014 alle ore 21:24.

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(Epa)(Epa)

Stati Uniti e Germania «sono uniti contro le azioni illegali della Russia in Ucraina e determinati a coordinare le proprie azioni, comprese le sanzioni contro Mosca»: lo ha detto il presidente americano, Barack Obama, nel corso della conferenza stampa alla Casa Bianca con la cancelliera tedesca Angela Merkel. «Siamo pronti a nuovi passi se la Russia continua con la sua invasione» dell'Ucraina, ha chiarito Obama, mentre la cancelliera ha avvertito che «Se la situazione in Ucraina non si stabilizza nuove sanzioni contro la Russia saranno inevitabili».

Trentotto persone sono morte in un incendio dopo gli scontri a Odessa. Lo riferiscono fonti ufficiali. Il ministero dell'interno ucraino ha precisato che «a margine agli scontri (tra filorussi e nazionalisti), è scoppiato un incendio di origine dolosa» alla Casa dei sindacati. «Trentotto persone sono morte, 30 per soffocamento e otto perché sono saltate dalla finestra», ha aggiunto.

Intanto il presidente ucraino ad interim, Oleksandr Turcinov, ha annunciato che le forze filorusse a Slaviansk hanno «subito perdite considerevoli, con molti morti e feriti», senza tuttavia precisarne il numero. L'autoproclamato sindaco di Sloviansk, Viaceslav Ponomariov, aveva riferito in precedenza di cinque morti tra i ranghi filorussi.

Stamattina venti elicotteri dell'esercito ucraino hanno sorvolato Slavyansk, città dell'Est Ucraina in mano alle milizie filorusse che ne sono riusciti ad abbatterne tre. Sono le scene di guerra che seguono la decisione del governo di Kiev di lanciare «un attacco su larga scala» su Slavyansk: le prime notizie sono arrivate da un portavoce dei ribelli, poco dopo che testimoni hanno riferito di esplosioni e sparatorie alla periferia della città.

Slavinansk è anche la città in cui i negoziati per la liberazione dei sette osservatori dell'Osce, fra cui quattro cittadini tedeschi, tenuti in ostaggio a Slaviansk sono al momento in «una fase molto delicata«. È quanto ha dichiarato il ministro degli Esteri tedesco Frank-Walter Steinmeier, nel corso di un incontro a Berna con il suo omologo svizzero Didier Burkhalter.
In quanto presidente dell'Osce Burkhalter ha ribadito che l'obiettivo dei negoziati é «il rilascio degli ostaggi senza condizioni«.
Nel corso del colloqui, Steinmeier ha inoltre ricordato alla comunità internazionale che la crisi in Ucraina «rappresenta una grande sfida per tutti«, soprattutto alla luce degli avvenimenti di questa mattina, «prova che la violenza non é ancora finita«.

Per Vladimir Putin - recita la nota diffusa dopo qualche ora dal Cremlino - il raid avviato nell'Est dell'Ucraina è un «atto criminale» che distrugge gli accordi di Ginevra. «Utilizzando l'aviazione per sparare su località di civili, il regime di Kiev ha lanciato un'operazione punitiva e sta distruggendo tutte le speranze per l'attuazione degli accordi di Ginevra».

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