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Questo articolo è stato pubblicato il 04 maggio 2014 alle ore 20:08.
L'ultima modifica è del 05 maggio 2014 alle ore 09:30.

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Ha vinto tutte le sue scommesse, ma soprattutto ha conquistato il terzo titolo consecutivo. La Juventus festeggia senza neanche giocare la partita con l'Atalanta, posticipata a domani sera. Ci pensa la Roma a cucire il tricolore sulle maglie bianconere, sciogliendosi come neve al sole sul prato di Catania. Un calo di adrenalina più che giustificato dopo una vana e infinita rincorsa. Tre scudetti di seguito sono un record eguagliato. Era già successo negli anni trenta. Ma il vero record è quello ancora da conquistare, quello dei 100 punti che la Juventus continuerà ad inseguire anche nelle prossime tre giornate per superare l'Inter del 2006/07, che chiuse la stagione a quota 97.

Ma intanto si gode, in contumacia, questo nuovo traguardo, forse agrodolce visto che la delusione per l'eliminazione dall'Europa League è ancora fresca. Ma lo strapotere nel campionato italiano esalta la dirigenza che, per bocca dell'amministratore delegato Beppe Marotta, conferma la ferma determinazione di confermare sulla panchina Antonio Conte nonostante il tecnico italiano sia appetito un po' in tutta Europa.
Sono i numeri a parlare della strepitosa cavalcata juventina. 95, fin qui, i punti conquistati in 35 gare. Ma sono i filotti ad impressionare maggiormente. Il valore aggiunto rispetto alla Roma è stata la grande continuità anche nei periodi in cui la forma fisica è apparsa più appannata per l'accumularsi degli impegni su diversi fronti. 12 vittorie consecutive conquistate dalla nona alla ventesima giornata dopo il clamoroso flop di Firenze.

Ma soprattutto la grande forza dello Juventus Stadium, una fortezza insuperabile visto che la Juventus in casa non ha perso neanche un punto conquistando 17 vittorie su 17 match disputati. E visto che si parlava di scommesse vinte, ecco servito anche il dato sul miglior attacco del campionato. Incredibile se pensiamo a come fino a qualche mese fa vi fosse grande scetticismo intorno agli uomini che hanno affiancato Tevez nel corso della stagione. Llorente su tutti, che ha in effetti faticato ad integrarsi ma quando ha cominciato a segnare non si è più fermato, o Giovinco, mai del tutto amato dal popolo bianconero ma che con la sua costanza ha convinto anche i suoi detrattori a trasformare i fischi in applausi per la serietà dimostrata nel contributo positivo nelle poche occasioni in cui ha trovato spazio. Sono 75 le reti incasellate in questa stagione da record.

E abbinate a Buffon, che ancora oggi è considerato il miglior portiere del mondo, alla difesa titolare della Nazionale azzurra, e a un centrocampo qualitativamente stellare in cui hanno brillato ancora su tutti Vidal, Pirlo e il giovane Pogba (che Marotta ha praticamente ritirato dal mercato), hanno fatto la differenza. Solo 22 i gol al passivo. È il terzo scudetto consecutivo anche per Antonio Conte da quando ha smesso gli scarpini per sedersi in panchina. Da giocatore, con la stessa maglia ne aveva già conquistati 5. È lui la vera anima di questa Juventus, con il suo carisma da grande motivatore. È lui che non ha mai mollato e non si è mai mostrato fragile, neppure nella prima parte di stagione quando la Roma ha preso il sopravvento con una striscia di 10 vittorie consecutive che ha illuso i sostenitori giallorossi. Il sorpasso decisivo dei bianconeri si è registrato alla tredicesima giornata con la Juve vittoriosa a Livorno e la Roma fermata sullo 0-0 dal Cagliari.

Da lì in poi un calendario sfalsato ha regalato a più riprese false illusioni (la Roma ha cavalcato la speranza di poter recuperare dei punti nell'attesa del recupero della gara rinviata per maltempo con il Parma). Roma che ha ricominciato a sognare nel momento in cui ha captato la stanchezza fisiologica dei bianconeri in lotta anche per conquistare l'Europa League, sfumata giovedì scorso contro il Benfica. Ma proprio l'eliminazione europea della squadra di Conte ha segnato il calo di tensione dei giallorossi, che sono crollati a Catania regalando alla Juve una gioia anticipata. La Juve conquista dunque, con il trentesimo scudetto, il diritto alla terza stella sulla maglia. Anche se, già da stasera, ricomincerà l'eterno tormentone sui due titoli revocati che il popolo bianconero continua ad aggiungere al computo di quelli ufficiali.

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