Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 09 maggio 2014 alle ore 21:50.
L'ultima modifica è del 09 maggio 2014 alle ore 22:23.

My24

«Sono fiducioso nell' operato della magistratura e sono sicuro che riuscirò a dimostrare la mia innocenza». Lo ha detto l'ex parlamentare di Forza Italia Amedeo Matacena contattato dall'Ansa a Dubai tramite il suo legale, l'avvocato Enzo Caccavari. «A Claudio Scajola mi lega un rapporto di amicizia sin dal 1994, quando sono stato eletto deputato per la prima volta - ha aggiunto Matacena - . In questo momento - ha aggiunto - sono molto turbato per le notizie che leggo».

Intanto Claudio Scajola, coinvolto a sorpresa nell'inchiesta della Procura Antimafia sulla latitanza di Matacena, «è sereno come ieri mattina ed aspetta di poter chiarire al più presto la sua posizione». Così nelle parole dell'avvocato Elisabetta Busuito, le condizioni dell'ex ministro dell'Interno, al suo secondo giorno di carcere a Regina Coeli dove ha passato una notte tranquilla. Nel pomeriggio, nel corso del breve interrogatorio di garanzia, Scajola si è avvalso della facoltà di non rispondere in attesa di esser ascoltato dai pm, probabilmente la prossima settimana.

I legali: non abbiamo parlato con lui, ci sono 38 faldoni da studiare
Parlando con i giornalisti al termine dell'interrogatorio di garanzia un altro legale dell'esponente di Forza Italia, Giorgio Perroni, ha spiegato che «I contatti di Scajola con la moglie di Matacena sono un dato oggettivo», e che Scajola «avrebbe parlato anche oggi davanti al gip , ma noi gli abbiamo consigliato di non farlo, poiché non abbiamo visto le carte e tutti i faldoni, circa una quarantina, che sono stati depositati». L'interrogatorio concordato con i pm si dovrebbe tenere, sempre a Roma, davanti ai magistrati Lombardo e Curcio della Direzione nazionale antimafia, ed al procuratore capo di Reggio Calabria Cafiero. Perroni ha poi annunciato la richiesta al gip di revocare del divieto di incontrare il detenuto: « forse lo vedremo martedì o mercoledì prossimi».

Gemayel smentisce ogni parentela con l'indagato Speziali
Si chiariscono intanto rapporti e relazioni tra le altre persone coinvolte nell'inchiesta. L'ex presidente libanese (e candidato alle prossime elezioni in programma il 25 maggio) Amin Gemayel ha smentito oggi tramite il suo consigliere per la Stampa «ogni legame di parentela o di vicinanza» con la moglie libanese di Vincenzo Speziali, anche lui indagato dalla Procura Antimafia. Speziali, che risiede a Beirut ed è sposato con una libanese, è accusato di avere cercato, proprio attraverso una presunta parentela della moglie con Gemayel, di far trovare rifugio in Libano a Matacena, condannato a cinque anni di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa. Un intervento che avrebbe messo in atto su richiesta di Scajola.

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi