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Questo articolo è stato pubblicato il 09 maggio 2014 alle ore 13:27.
L'ultima modifica è del 09 maggio 2014 alle ore 19:35.

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Il commissario di Governo, Giuseppe Sala, il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia e il Governatore della Lombardia, Roberto Maroni (Fotogramma)Il commissario di Governo, Giuseppe Sala, il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia e il Governatore della Lombardia, Roberto Maroni (Fotogramma)

«Questi per me e per Expo sono giorni in cui non è ammesso sbagliare»: lo ha detto il commissario unico e ad di Expo 2015 spa, Giuseppe Sala, nel suo intervento alla lecture a Milano del premio Nobel Amrtya Sen sui temi della nutrizione.

«Non posso far finta, sono giorni difficili per Expo e anche per me. Sono giorni in cui bisogna trovare in se' la forza e l'energia per condurre questa avventura che è Expo, bisogna chiudersi in se stessi e sapere che ci sono momenti in cui si può sbagliare e altri in cui non si può», afferma il commissario unico delegato del Governo per Expo 2015 a Palazzo Marino a Milano. «Ma - prosegue Sala - a questo evento non potevo mancare per la figura di Amartya Sen che è una delle voci morali più ascoltate del pianeta ed Expo 2015 ha bisogno della sua voce per esser un punto di incontro autorevole e libero».

La posizione di Maroni e Pisapia
Il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, ha raccontato di aver sentito Sala e di averlo trovato «molto scoraggiato» e, per questo, di avergli «rinnovato la fiducia». «Capisco - ha detto Maroni - l'amarezza di essere tradito da uno stretto collaboratore, ma gli ho detto di andare avanti, ci sono - ha concluso - le condizioni per proseguire».

La nomina del nuovo vice-commissario
«L'auspicio è che il commissario di Governo, Giuseppe Sala, proceda rapidamente alla nomina e alla sostituzione del suo vice per garantire la prosecuzione dei lavori e che il Governo mantenga gli impegni che si era assunto. Mi auguro che proceda entro oggi nella sostituzione del vice commissario», dice il presidente di Regione Lombardia, Roberto Maroni, all'uscita dall'incontro con il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, svoltosi a Palazzo Marino a Milano, all'indomani degli arresti della Procura di Milano nell'ambito dell'inchiesta sugli appalti legati a Expo 2015. «Martedì - prosegue Maroni - incontreremo Renzi e per allora deve essere chiusa questa partita», auspica in conclusione il governatore lombardo.

Il presidente lombardo ha quindi avanzato la considerazione che il sostituto di Paris non abbia soltanto «grande capacità e professionalità», ma «vista la situazione, sarebbe meglio se venisse da fuori e non avesse rapporti con questi ambienti».
Anche secondo il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, «è necessario immediatamente sostituire la persona che e' stata arrestata e devo dire che è già stata individuata da alcuni giorni la persona adatta, che ha due caratteristiche: grande personalità e ha già dato dimostrazione di saper lavorare positivamente, e dall'altra che provenga da un ambiente diverso da quello che finora ha lavorato su Expo 2015».

La vicenda giudiziaria
Cominceranno lunedì gli interrogatori di garanzia davanti al gip di Milano, Fabio Antezza, degli arrestati nell'inchiesta sulle presunte irregolarità di una serie di appalti, tra cui alcuni relativi a Expo. Ieri, la guardia di finanza e la Dia di Milano hanno arrestato, tra gli altri, Primo Greganti e Gianstefano Frigerio, ex esponenti rispettivamente del Pci e della Dc, già coinvolti in Mani pulite. In manette sono finiti anche Angelo Paris, responsabile dell'ufficio contratti di Expo 2015 Spa, Sergio Cattozzo, Enrico Maltauro e l'ex senatore di Forza Italia, Luigi Grillo, che sono tutti reclusi nel carcere di Opera. Un'ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari é stata emessa, inoltre, nei confronti di Antonio Rognoni, ex dg di Infrastrutture Lombarde, già arrestato il 20 marzo.

L'azione di controllo della Questura su Expo
«Era impensabile che un affare così grosso come l'Expo 2015 non facesse gola alla criminalità organizzata, ma per i controlli abbiamo un doppio binario: quello preventivo e quello repressivo<. Lo ha detto, stamani, a Milano, il questore Luigi Savina rispondendo alle domande dei giornalisti in occasione della presentazione dei dati sulla criminalità.
«La Prefettura ha coordinato un lavoro fatto da diversi enti, investigativi e amministrativi, che ha portato ancor prima dell'avvio dei lavori all'allontanamento di diversi soggetti - ha aggiunto Savina - Poi abbiamo una Procura della Repubblica che lavora egregiamente e quindi si controlla ad alto livello su due fronti».
Oltre al profilo delle infiltrazioni criminali, la polizia lavora anche al «monitoraggio costante - ha detto il dirigente della Digos - dei tanti gruppi contestativi, appartenenti a varie galassie ma di sostanziale matrice no-tav», che si preparano ad agire in modo sempre più eclatante «da qui alla primavera del 2015». Gruppi che sono in aumento, anche per la crisi sociale «a destra e a sinistra».

La questione del padiglione cinese
La "cupola degli appalti" era pronta a mettere le mani sul padiglione cinese per Expo. È quanto emerge leggendo le carte dell'inchiesta che ieri hanno portato all'arresto di sette persone per presunte pressioni in alcuni degli appalti per l'evento del 2015. La questione del padiglione cinese è uno «degli affari di massimo interesse» per Primo Greganti e l'ex funzionario del Pci se ne occupa in prima persona, tenendo rapporti, a dire di Greganti, con l'Ambasciata cinese e preparando una memoria poi "mandata su in Cina".
In una intercettazione del marzo scorso, racconta «Beh i cinesi li abbiamo incontrati, li ho incontrati a Milano», aggiungendo che «fanno fare tutto giù in Cina, qui c'è solo un problema di montaggio.... (...) comunque, in ogni caso, gli abbiamo detto noi siamo qua (...) che se avete bisogno noi ci siamo, insomma».

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