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Questo articolo è stato pubblicato il 13 maggio 2014 alle ore 07:49.
L'ultima modifica è del 13 maggio 2014 alle ore 08:43.

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Droni americani sono alla ricerca delle oltre 200 ragazze rapite in Nigeria dalla setta islamista di Boko Haram, che ieri aveva reso pubblico un filmato in cui le donne prigioniere indossano un velo musulmano. «Con l'autorizzazione del governo nigeriano abbiamo inviato dei droni e condiviso con le autorità di quel paese immagini satellitari», ha spiegato un alto funzionario dell'amministrazione Obama. La scorsa settimana il sottosegretario americano per l'Africa, Linda Thomas Greenfield aveva riferito della richiesta di droni e altri strumenti e servizi di intelligence da parte di Abuja.
L'arrivo dei droni segna l'inizio, forse, di una caccia internazionale a Boko Haram. La Francia ha già pronta una «risposta coordinata» al gruppo terroristico per riportare a casa le 276 liceali rapite. Nel filmato diffuso ieri le liceali di Chibok, ha fatto sapere il leader del gruppo Abubakar Shekau, si sarebbero convertite all'Islam. Le immagini mostrano un centinaio di giovani vestite col tradizionale hijab fino ai piedi che pregano in una zona rurale non identificata. Shekau, nel video, chiede di trattare con il governo di Abuja per il rilascio e chiede la liberazione dei suoi prigionieri.

Le immagini hanno alimentato l'ondata di indignazione del mondo e che hanno fatto scendere in campo Parigi, ormai avvezza alle operazioni di sicurezza in Africa. Il presidente francese Francois Hollande, che aveva annunciato una riunione a tre sabato a Parigi - Francia, Usa e Gran Bretagna - ha spiegato che gli alleati internazionali della Nigeria hanno intenzione di far partire un'operazione di 'rispostà a Boko Haram che, ha detto, «non sarà militare», bensì di intelligence e con l'utilizzo di strumenti ad alta tecnologia. Il tutto promosso da Parigi, organizzatore ufficiale dell'intervento. Anche il ministro degli Esteri italiano, Federica Mogherini, aveva evocato da Bruxelles un'azione comune da parte anche dell'Unione europea, sul rapimento delle studentesse.

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