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Questo articolo è stato pubblicato il 13 maggio 2014 alle ore 10:30.
L'ultima modifica è del 13 maggio 2014 alle ore 18:59.

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L'emergenza sul tavolo del consiglio Ue del 5 giugno
Per affrontare la nuova emergenza immigrati nel Mediterraneo «non servono riunioni straordinarie, ma servono azioni concrete», ha aggiunto Cercone. Il prossimo consiglio Ue degli Affari interni, durante il quale la questione sarà sul tavolo come annunciato da Malmstrom, é in programma per il 5 giugno a Lussemburgo.

Traghetto greco ad Ancona: 98 migranti siriani e di altre nazionalità
Intanto sono 98, secondo l'ultimo dato diffuso dalla Polizia di frontiera, i migranti siriani o di altre nazionalità, fra cui alcuni minorenni, sbarcati ieri sera ad Ancona dal traghetto greco Cruise Olympia, dopo aver viaggiato per oltre 20 ore nascosti a bordo di due tir.
Gli autisti dei mezzi pesanti, un turco e un greco, sono stati entrambi arrestati. Sessantanove migranti sono stati fermati dalla Polmare, altri 29 sono stati rintracciati in giro per la città da agenti della Guardi di finanza. Alcuni di loro chiederanno asilo politico.

La ricostruzione dei fatti grazie alle testimonianze dei sopravvissuti
I cadaveri della tragedia a largo di Lampedusa sono a bordo della fregata «Grecale» della Marina militare, che ha imbarcato anche i 206 superstiti della sciagura e che é in navigazione verso Catania, dove arriverà nel pomeriggio. I sopravvissuti saranno interrogati per ricostruire i fatti. Intanto sono stati arrestati dalla polizia a Palermo due uomini, ritenuti gli scafisti del barcone intercettato lo scorso primo maggio nel Canale di Sicilia con 358 migranti a bordo. I migranti vennero salvati dalla nave della Marina Militare Libra che li fece sbarcare il 2 maggio nel porto del capoluogo siciliano.

Le forze impegnate nelle operazioni di soccorso
Nella zona del naufragio a Sud di Lampedusa sono intervenute, oltre alla fregata «Grecale», il pattugliatore «Sirio» della Marina militare, assistito dalle motovedette della Capitaneria di porto 302 e 306, dalla motovedetta G79 della Guardia di finanza e dai mercantili «Kehoe Tide» battente bandiera delle isole Vanuatu, e «Bourbon Arcadien», francese. Alle operazioni hanno partecipato anche l'elicottero AB 201 della «Grecale», un velivolo da pattugliamento marittimo Atlantic, l'ATR 42 della Capitaneria di porto e l'elicottero EH 101 decollato da Lampedusa.

Pinotti (Difesa): emergenza umanitaria, intervenga l'Onu
L'operazione a tutela delle vite delle persone che partono dall'Africa alla ricerca di un futuro in Europa deve vedere in prima linea le Nazioni Unite. «In questa emergenza umanitaria - ha spiegato il ministro della Difesa, Roberta Pinotti, al termine della sua audizione al Copasir in merito all'emergenza immigrati - noi pensiamo che sia importante anche l'intervento dell'Onu».

Alfano: il diritto di asilo deve esercitarsi in tutta Europa
Secondo il Governo, la gestione dell'emergenza immigrazione deve avere la regìa dell'Unione Europea. Non solo. «Il diritto d'asilo é sacro ma non deve esercitarsi per forza nel Paese di primo ingresso, deve esercitarsi in tutta Europa», ha ribadito il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, intervenuto in mattinata ai microfoni di Agorà su Raitre. «Noi diciamo con chiarezza all'Europa - ha proseguito Alfano - che ha due strade, scelga lei: o viene con noi sul Mediterraneo, togliamo la bandiera della Marina italiana dall'operazione Mare Nostrum e issiamo la bandiera dell'Europa, perché quella é la frontiera europea; o se noi ci accolliamo il soccorso in mare, una volta che avremo riconosciuto ai migranti lo stato di profughi, di protetti dal punto di vista umanitario, di asilati politici e loro non vogliono restare in Italia ma andare in Svezia, in Germania, da un'altra parte, noi li lasceremo andar via».

Da inizio 2014 sono 36mila gli immigrati giunti in Italia
L'Italia è in prima linea. Secondo i dati del ministero, dall'inzio del 2014 fino ad oggi sono giunti sulle coste italiane circa 36mila immigrati.

Save the children: protezione internazionale contro nuovi drammi
Queste tragedie del mare hanno troppo spesso per protagonisti i bambini. Secondo Save the children «occorre dare continuità, anche con il supporto dell'Unione Europea, all'operazione Mare Nostrum che ha garantito in questi mesi un presidio fondamentale nel Mediterraneo, soprattutto se consideriamo la situazione critica che caratterizza la Siria, l'instabilità in Egitto ma anche la situazione fuori controllo in Libia. Nei confronti di questo ultimo paese è necessaria un'azione internazionale volta a rafforzare il supporto immediato ai migranti che sono nel paese e di sostegno alla loro richiesta di protezione internazionale». Non c'è più tempo. Occorre intervenire.

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