Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 23 maggio 2014 alle ore 14:42.

My24
Chiara Rizzo (Ansa)Chiara Rizzo (Ansa)

Si è avvalsa della facoltà di non rispondere ma in realtà, di fronte al Gip Olga Tarzia, non è andato tutto liscio come potrebbe sembrare. Chiara Rizzo, moglie di Amedeo Matacena, latitante a Dubai e condannato con sentenza passata in giudicato a 5 anni e 4 mesi per concorso esterno in associazione mafiosa, ha fatto scena muta davanti al Gip ma solo dopo che la sua linea difensiva si era arenata di fronte a nuovi e reiterati "niet".

In mattinata, infatti, i legali Carlo Biondi e Bonaventura Candido avevano presentato una memoria con la quale contestavano il diniego di incontrarla prima dell'interrogatorio di garanzia. Ricordiamo che Rizzo era stata estradata dalla Francia, dove era stata arrestata e poi trasportata nel carcere di Reggio Calabria, con l'accusa di aver agevolato la latitanza del marito.

Il Gip ha ancora una volta, come nel recente passato, ribadito il divieto di incontro aggiungendo che avrebbe avuto valore anche nel caso in cui Rizzo avesse deciso di farsi interrogare in giornata, come calendarizzato.

A questo punto, allora, è stata la stessa Rizzo ad avvalersi della facoltà di non rispondere e attendere l'interrogatorio con i pm Giuseppe Lombardo, della Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria e Francesco Curcio, sostituto procuratore nazionale antimafia, fissato per giovedì 29 maggio.

L'interrogatorio però non è così scontato perché, all'uscita dall'incontro con il Gip, le cose si sono complicate. I legali Biondi e Candido hanno preannunciato un immediato e nuovo ricorso al Gip nel quale chiederanno di incontrare la propria assistita prima di domenica e di fronte all'ennesimo e prevedibile no, faranno ricorso in appello al Tribunale del riesame per far invalidare l'interrogatorio e farlo dichiarare nullo in quanto non avvenuto entro i termini di legge.

Tecnicamente, in attesa di questo complicato giro di lettere, marche da bollo e risposte, i legali Biondi e Candido potranno parlare con Rizzo a partire da lunedì 26 maggio perché il divieto di incontrarla scade appunto domenica 25 maggio. Ci saranno dunque tre giorni (fino al 28) per definire la strategia difensiva ma con la spada di Damocle della decisione del Tribunale del riesame in sede di appello che, se dovesse essere favorevole a Rizzo, invaliderebbe secondo la tesi dei due avvocati l'ordine di custodia. Tutto da dimostrare ma è chiarissimo che la partita sulla scacchiera dell'indagine Breakfast, il cui ultimo filone ha portato in carcere l'ex ministro dell'Interno Claudio Scajola,si complica ad arte.

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi