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Questo articolo è stato pubblicato il 27 maggio 2014 alle ore 12:21.
L'ultima modifica è del 27 maggio 2014 alle ore 15:08.

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(Afp)(Afp)

PARIGI.Dal nostro corripondente - L'Ump, il partito conservatore dell'ex presidente Nicolas Sarkozy, è allo sbando. Già indebolito dalla sconfitta alle elezioni europee di domenica scorsa, il segretario Jean-François Copé si è dimesso in seguito allo scandalo per un giro di fatture false in occasione della campagna presidenziale del 2012.

La vicenda, dai contorni ancora poco chiari e di cui Sarkozy sostiene di non sapere nulla, nasce tre mesi fa, quando il settimanale Le Point accusa Copé – il quale guida il partito da giugno dell'anno scorso, dopo uno scontro con l'ex premier François Fillon – di aver utilizzato i fondi dell'Ump per arricchire la società Bygmalion, di proprietà di due amici dello stesso Copé, alla quale è stato dato l'incarico di organizzare tutti gli eventi elettorali della campagna di Sarkozy: una ventina di milioni di circa 70 iniziative.

Dieci giorni fa, forte di numerose testimonianze raccolte, il quotidiano Libération scrive che molti di quegli eventi esistono solo sulla carta. Sarebbe quindi stato creato un gigantesco giro di fatture false per alimentare, con una cassa nera, i fondi destinati alla campagna.

Ieri l'avvocato di Bygmalion ha ammesso l'esistenza di fatture false e l'ex vice direttore della campagna, un fedelissimo di Copé, ha "confessato" che i soldi delle fatture intestate al partito per eventi mai organizzati servivano in realtà a finanziare la campagna del candidato. Molto più costosa di quanto ammesso dalla legge francese. In Francia il tetto massimo di spesa per la campagna di un candidato alle presidenziali che passa al secondo turno – com'è stato appunto il caso di Sarkozy – è di 22,5 milioni di euro. Il giro di fatture false sarebbe di circa 11 milioni (anche se qualcuno azzarda cifre ben più alte, fino a 25 milioni), Sarkozy avrebbe in realtà speso oltre 32 milioni e quindi non avrebbe avuto alcun diritto al rimborso pubblico.

Va ricordato che l'apposita commissione ha già bocciato parte delle richieste di rimborso – avendo accertato uno sfondamento di circa 400 mila euro – e che Sarkozy ha personalmente chiesto ai militanti del partito (e ottenuto) circa 11 milioni grazie a una sottoscrizione straordinaria. Dopo i colpi di scena di ieri – e le perquisizioni della polizia durate tutta la notte – la posizione di Copé si era fatta indifendibile. In attesa di un congresso straordinario che si svolgerà in ottobre, la guida del partito è stata affidata a tre ex premier: Fillon, Alain Juppé e Jean-Pierre Raffarin.

Tutta acqua al mulino di Marine Le Pen. Che con le nuove ombre su Sarkozy e la debolezza di Hollande, vede aprirsi davanti a sé una vera prateria elettorale in vista delle presidenziali del 2017. Forte del risultato di domenica, con il Front National primo partito del Paese, questa mattina ha ribadito la richiesta di dimissioni del Governo e di elezioni anticipate, con un sistema proporzionale che consenta al partito nazional-populista di avere la rappresentanza parlamentare negata dal maggioritario a doppio turno.
Ha inoltre chiesto al presidente François Hollande – che ha ormai perso qualsiasi credibilità agli occhi dell'opinione pubblica – di impegnarsi perché ci sia uno stop al processo di adesione della Turchia all'Unione europea e al negoziato commerciale sul trattato di libero scambio Ue-Usa. Oltre all'immediata nazionalizzazione di Alstom, per bloccare la cessione delle attività energetiche del gruppo francese agli americani di General Electric o ai tedeschi di Siemens. Quanto al caso Ump, la Le Pen accusa Sarkozy di aver "barato" e denuncia l'irregolarità del risultato del primo turno delle presidenziali 2012, vinte da Hollande, alle quali era arrivata in terza posizione.

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