Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 28 maggio 2014 alle ore 16:15.
L'ultima modifica è del 28 maggio 2014 alle ore 19:15.

My24
Corrado CliniCorrado Clini

«Le accuse che mi sono state rivolte mi spaccano il cuore». Lo scrive l'ex ministro dell'Ambiente Corrado Clini, agli arresti domiciliari da lunedì scorso, in una lettera fatta pervenire tramite i suoi legali. «Spero che - aggiunge - ancora una volta i fatti e i risultati del mio lavoro prevalgano sui pregiudizi e sull'ideologia».
Tra il 2004 e il 2011 «ho svolto un'attività di supporto alla formazione di una organizzazione non governativa per lo sviluppo sostenibile e la pacificazione di quel matoriato paese». Organizzazione, prosegue, «riconosciuta oggi a livello internazionale e premiata con importanti riconoscimenti anche per il mio contributo». Attività per la quale «ho ricevuto la copertura delle spese ed un compenso (non ancora riscosso) finanziati con risorse diverse da quelle del ministero dell'Ambiente», continua l'ex ministro.

«Il mio lavoro è sempre stato finalizzato ad integrare sviluppo economico e protezione dell'ambiente, senza pregiudizi ideologici e vincoli politici, con procedure rapide e trasparenti». Clini ha sottolineato che questo atteggiamento «ha suscitato negli anni polemiche e iniziative contro di me, sostenute da chi specula sull'ambiente per convenienza politica con l'appoggio delle burocrazie che vivono di rendita sui ritardi e le opacità delle procedure».

Nella lettera, una pagina firmata a penna , l'ex ministro rivendica il lavoro svolto in questi anni. «Chiedete alle decine di imprese, dalle più grandi e più note alle più piccole, che hanno realizzato grazie al mio lavoro centinaia di progetti in Italia e nel mondo, con successo. Chiedetelo - scrive Clini - alle università e agli enti di ricerca in Italia, in Brasile, in Cina, in Iraq, negli Usa, nei Balcani, che hanno collaborato con me in tutti questi anni ed hanno realizzato progetti esemplari che sono un vanto per l'Italia. Chiedetelo anche ai lavoratori dell'Ilva di Taranto, e chiedetelo all'azienda. Chiedetelo ai lavoratori ed alle imprese di Piombino, di Porto Marghera, di Tor Viscosa, di Trieste. Chiedetelo alle centinaia di comuni, alle province, alle regioni con cui ho promosso e realizzato centinaia di progetti locali». «Chiedete a tutti questi - conclude Clini - se sono corrotto».

Il documento che ha reso pubblico oggi tramite una lettera l'ex ministro dell'Ambiente Corrado Clini, è lo stesso che ha letto in aula a Ferrara durante l'udienza con il Gip. Ora, alla luce dei documenti e della tesi prospettata da Clini, il gip ferrarese dovrà decidere se confermare o meno l'ordinanza di custodia che pone l'ex ministro ai domiciliari.

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi