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Questo articolo è stato pubblicato il 01 giugno 2014 alle ore 18:05.
L'ultima modifica è del 01 giugno 2014 alle ore 18:12.

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Etihad Airways vola verso il matrimonio con Alitalia. La compagnia degli Emirati Arabi Uniti ha confermato oggi ufficialmente che invierà una lettera per precisare le condizioni per il proposto investimento in Alitalia, un'operazione del valore stimato in 560 milioni di euro.

Hogan: «Siamo lieti di investire in Alitalia»

Le ultime condizioni fissate da Etihad non sono state rese note, probabilmente le principali riguardano gli aspetti finanziari dell'operazione e i debiti da cancellare, oltre agli esuberi e a un decreto che salvi gl islot di Alitalia a Milano Linate. La lettera annunciata da Etihad verrà inviata entro oggi, secondo una fonte autorevole del governo. Tuttavia la volontà della compagnia di Abu Dhabi è chiara, come risulta anche dalla dichiarazione del suo a.d., James Hogan. A questo punto, solo un dissenso tra le banche o i soci di Alitalia potrebbe portare a una clamorosa rottura. «Siamo lieti di poter andare avanti con questa operazione e confidiamo di raggiungere la positiva conclusione della transazione proposta ad Alitalia», ha detto Hogan. «Una partecipazione azionaria in Alitalia - ha aggiunto - sarà utile non solo alle due compagnie, ma ciò che più conta è che questa partecipazione darà più scelta e maggiori opportunità di viaggio a chi si muove per affari o per turismo da e per l'Italia».

Un mese per il negoziato finale
Perché si faccia l'accordo occorre il negoziato finale con la stesura del contratto, un lavoro che richiederà almeno un mese. Anche il governo, che è azionista di Alitalia attraverso Poste Italiane e ha seguito la partita per evitare il collasso definitivo di un pezzo importante del trasporto aereo italiano, ha dato la benedizione. Nel comunicato congiunto fra Alitalia e Etihad si legge che «il governo Italiano riconosce l'importanza strategica di questa operazione e guarda favorevolmente alla collaborazione fra Etihad Airways e Alitalia».
Adesso gli azionisti di Alitalia, comprese le banche e il governo, dovranno esaminare la lettera con le condizioni preannunciata da Hogan. Il prossimo passo sarà l'esame della lettera di Etihad nel cda di Alitalia che si riunirà venerdì prossimo. A questo proposito il comunicato congiunto dice che «dopo l'approvazione, con la conferma dell'accettazione delle condizioni da parte del consiglio di amministrazione di Alitalia e dei suoi stakeholder, le compagnie aeree procederanno alla preparazione della documentazione finale per completare l'operazione proposta, in linea con le regole dell'Unione europea e gli altri requisiti normativi».
Secondo Gabriele Del Torchio, a.d. di Alitalia «è un'eccellente prospettiva per Alitalia. Questo investimento assicurerà una stabilità finanziaria ed è la conferma del ruolo chiave di Alitalia quale asset infrastrutturale strategico per lo sviluppo del settore dei viaggi e del turismo nel nostro Paese».

La partita dei debiti
La partita chiave resta quella del debito. Etihad aveva chiesto di cancellare 565 milioni di debiti finanziari di Alitalia. Le banche hanno dato la disponibilità a rinunciare a 180 milioni, un terzo della somma. Gli altri due terzi, circa 385 milioni, secondo le banche dovrebbero essere trasformati in capitale. Con l'arrivo della lettera preannunciata da Hogan si chiarirà se questa controproposta è sufficiente per Etihad o se, più probabilmente, le banche dovranno concedere qualche sacrificio in più. L'altra trattativa importante riguarda il confronto con i sindacati sugli esuberi, tema rimasto sullo sfondo anche perché c'erano le elezioni europee. Etihad ha chiesto che escano da Alitalia 2.600 persone, esuberi secchi da mettere in cigs a zero ore o in mobilità, non esuberi a rotazione come i circa 2.200 lavoratori per i quali da marzo sono scattati contratti di solidarietà e cigs a rotazione.

Un investimento fino a 550 milioni
Etihad è disponibile a investire fino a 550 milioni di euro, a patto che le banche rinuncino a buona parte del debito. L'investimento verrà fatto non nell'attuale Alitalia-Cai ma in una nuova compagnia. Etihad acquisirà tra il 45% e il 49% del capitale della "new company", la Cai avrà la maggioranza azionaria. Una parte dell'investimento di Etihad verrà destinato all'acquisto di una partecipazione in Alitalia Loyalty, la società scorporata da Alitalia-Cai all'inizio del 2013 che contiene le attività a premio per i clienti più fedeli (Mille miglia): quanto ne comprerà è oggetto della trattativa. Tuttavia non è escluso che Etihad possa acquisire la maggioranza di quello che è tra i pezzi più pregiati di Alitalia. Anche questo passaggio dimostra che, quando la trattativa sarà completata, più che un partner strategico Etihad sarà il vero padrone di Alitalia. Purché l'Unione europea autorizzi l'operazione: secondo le norme Ue una compagnia per essere considerata comunitaria e mantenere i diritti di volo non può essere controllata, neppure di fatto, da soggetti extra-Ue.

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