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Questo articolo è stato pubblicato il 02 giugno 2014 alle ore 09:39.
L'ultima modifica è del 02 giugno 2014 alle ore 20:19.

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Picchetto d'onore. E le note dell'Inno nazionale hanno dato il via alle celebrazioni del 68esimo anniversario della Repubblica, in Piazza Venezia a Roma. Il capo dello Stato Giorgio Napolitano ha deposto una corona di alloro al milite ignoto. Alla cerimonia all'Altare della Patria ha partecipato il presidente del Consiglio Matteo Renzi, il ministro della Difesa Roberta Pinotti e i presidenti di Camera e Senato, Laura Boldrini e Piero Grasso. Deposta la corona d'alloro, il primo passaggio in cielo delle Frecce tricolore, quindi è stata la volta della sfilata militare ai Fori Imperiali. Ieri il presidente della Repubblica, nel tradizionale intervento televisivo per il 2 giugno, ha messo in evidenza la necessità di spingere sulle riforme. Serve stabilità, ha chiarito. Riferendosi ai due Marò trattenuti in India, la presidente della Camera Boldrini ha affermato: «Li riporteremo a casa».

La sfilata ai Fori Imperiali
Il capo dello Stato ha assistito alla sfilata delle forze armate dalla tribuna d'onore. Hanno partecipato alla manifestazione in totale 3.584 uomini di tutti i corpi militari, ma anche rappresentanze delle diverse forze dell'ordine, dei Vigili del Fuoco, della Croce rossa italiana. A fianco di Napolitano, il ministro Pinotti, e il Capo di Stato Maggiore della Difesa, ammiraglio Luigi Binelli Mantelli. Il tema di quest'anno della sfilata è stato: "Forze armate, valori e tradizione dalla I Guerra Mondiale alla Difesa Europea". Cade infatti quest'anno il centenario della Grande Guerra e, a luglio, la presidenza italiana del Consiglio dell'Unione Europea.

Ultime edizioni all'insegna della sobrietà
In continuità con le ultime edizioni all'insegna della sobrietà, non ci sono stati mezzi - tranne alcuni veicoli storici e quelli della Protezione Civile - nè cavalli, con l'eccezione di quelli dei Corazzieri, che l'anno scorso invece sfilarono a piedi.

Napolitano: le forze armate meritano l'apprezzamento del Paese
«Le Forze armate - ha ricordato Napolitano nel messaggio inviato al Capo di Stato Maggiore della Difesa - meritano il profondo apprezzamento del Paese per la professionalità, la dedizione al servizio e il valore dimostrati in tutti i teatri operativi, anche nelle situazioni più difficili».

Integrazione Ue è percorso irrinunciabile
Il capo dello Stato ha poi ricordato che «gli Stati europei, che un secolo fa si combattevano con feroce accanimento, oggi sono uniti sotto la stessa bandiera. Nel nome di comuni valori di libertà, giustizia ed eguaglianza, perseguono insieme la prosperità, lungo un irrinunciabile percorso di integrazione economica, politica e istituzionale».

Per l'Europa la pace non è un bene acquisito in via definitiva
«Anche per l'Europa la pace non è un bene definitivamente acquisito - ha sottolineato ancora il presidente della Repubblica -. Lo dimostrano l'acuirsi di gravi focolai di tensione a ridosso dei confini dell'Unione e il necessario, costante impegno della Comunità internazionale nella gestione delle crisi e nel contrasto del terrorismo e della criminalità organizzata. Nel mondo della competizione economica e della globalizzazione gli strumenti militari dei paesi democratici sono chiamati ad assolvere compiti vitali di dissuasione, prevenzione e protezione per la sicurezza dei cittadini e a tutela della legalità».

Oggi ho visto un popolo fiducioso
«Oggi c'era veramente una folla che non avevo mai visto. Una grande serenità, un popolo sorridente e, nonostante le difficoltà e le sofferenze per molti, fiducioso», ha detto poi il presidente Napolitano parlando nei giardini del Quirinale, aperti anticipatamente alle 13,45 per via della grande affluenza di famiglie e di pubblico ( i visitatori sono stati oltre 18 mila, ndr). E ha aggiunto al termine di una passeggiata nei giardini del Quirinale: «È stata una giornata per me di grande soddisfazione, di grande respiro e rinnovata speranza per il futuro».

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