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Questo articolo è stato pubblicato il 06 giugno 2014 alle ore 12:52.
L'ultima modifica è del 06 giugno 2014 alle ore 17:13.

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L'azzardo come le bionde. I videopoker e i "gratta e vinci" come le sigarette. Si scrive con l'acronimo GAP, si legge Gioco d'Azzardo Patologico. Una malattia in piena regola, che peraltro assicura entrate miliardarie alle casse di uno Stato benevolo che troppo a lungo è stato lì solo a guardare. E a incassare, naturalmente. Ma adesso la Camera si prepara a colpire duramente, dopo la prima stangatina del "decreto Balduzzi" del 2012, poi asciugato nell'iter parlamentare.

E così sui tagliandi delle lotterie istantanee troveremo scritto che «questo gioco può ridurti in povertà», che è «vietato ai minori» e che «nuoce gravemente alla salute», proprio come sui pacchetti di sigarette. Ma non solo: il divieto di pubblicità dei giochi sarà totale e chi sgarra potrà pagare fino a 500mila euro. E perdere concessione ed esercizio. Con ferrei controlli su chi gioca: si scommetterà solo inserendo la carta sanitaria e senza aver alcun bancomat a portata di gioco.

Partiti uniti, aspettando l'Economia
La scena della guerra al GAP, cioè all'azzardo compulsivo, si svolge in commissione Affari sociali della Camera, dove da otto proposte di legge iniziali si è arrivati a un testo unico di dodici articoli, relatrice Paola Binetti dell'ormai frantumata Scelta civica di Mario Monti. Ma le distanze tra partiti, in questo caso, sembrano non contare. C'è grande unità in commissione. E neppure il Governo per ora ha frenato, chissà se l'Economia a suo tempo alzerà la voce. Vedremo dai pareri delle altre commissioni, a cominciare dalla Bilancio e dalla Attività produttive. Certamente l'approdo in aula, ancora non calendarizzato, sarà la prova del nove per capire il destino della legge. Che intanto, con i suoi 12 articoli, creerà già tanti dispiaceri. La commissione ha esaminato ormai 10 articoli su 12, dunque è molto avanti. E gli emendamenti approvati rafforzano l'attacco all'azzardo e l'attenzione sanitaria alle ludopatie, che sono una malattia da livelli essenziali di assistenza.

Stop agli spot, scommesse solo con la card sanitaria
Il testo adottato dalla commissione si occupa per prima cosa della tutela delle patologie da gioco compulsivo. Indicando i nuovi servizi regionali, le esenzioni dalle spese per le prestazioni legate alla malattia, istituendo un numero verde nazionale, creando un Osservatorio nazionale al ministero della Salute (non più all'Economia), impegna il ministero dell'Istruzione per il suo ruolo sui giovani studenti. E poi assesta i colpi di maglio contro l'azzardo. L'accesso alle macchinette potrà avvenire soltanto utilizzando la tessera sanitaria, si dovranno individuare i meccanismi per impedire il gioco ai minori. Tutte le giocate saranno sotto check: sarà rilevato numero di giocate e somme scommesse «anche in modo progressivo» dai singoli giocatori. Ogni videoterminale dovrà mettere in evidenza le avvertenze sui rischi del gioco per la salute, pena una multa fino a 100mila euro e il sequestro in caso di recidiva. Tutti i tagliandi dovranno contenere «messaggi» di avvertenza sui rischi e sui danni possibili.

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