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Questo articolo è stato pubblicato il 08 giugno 2014 alle ore 19:11.
L'ultima modifica è del 08 giugno 2014 alle ore 20:41.

(Ap)(Ap)

Il Papa parla a due anziani leader, l'uno palestinese l'altro israeliano, ma la sua voce sembra diretta a chi, al di là del Mediterraneo, ha davvero in mano le chiavi di un possibile negoziato. Il richiamo al coraggio è forte il messaggio più forte pronunciato da un pontefice, intendendo che le leadership di coraggio non ne hanno avuto a sufficienza.

L'appello nella preghiera "Mai più guerra" ricorda Giovanni Paolo II, ma anche altri pontefici che nella storia hanno alzato la voce contro le stragi. Ma Bergoglio coglie anche un ansia che nei popoli è ormai palmare: le giovani generazioni, maggioritarie nei due stati, non vogliono più il conflitto, guardano al futuro con un occhio molto diverso dai loro governanti, specie in Israele, e il riferimento all'abbattimento dei muri è su questa linea.

Sia Peres che Abbas parlano con toni alti, ma i continui riferimenti a Gerusalemme da parte di entrambi segnalano come la soluzione sulla Città Santa resta il nodo più complesso. E infine il Papa ricorda la presenza di Bartolomeo, che è un passo fondamentale per l'unità dei cristiani in terra santa.

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