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Questo articolo è stato pubblicato il 08 giugno 2014 alle ore 18:10.
L'ultima modifica è del 08 giugno 2014 alle ore 20:28.

Papa Francesco, il presidente israeliano Shimon Peres e quello palestinese Abu Mazen (Mahmoud Abbas) protagonisti di incontro di preghiera nei giardini vaticani a favore della pace in Medio Oriente. Francesco seduto nella poltrona centrale, Shimon Peres alla sua destra, Abu Mazen alla sua sinistra.
Tre preghiere
Non una preghiera comune ma tre distinte preghiere nelle tre religioni abramitiche, sulla falsariga degli incontri per la pace nel mondo di Assisi promossi da Giovanni Paolo II e poi ripresi da Benedetto XVI (cui tuttavia parteciparono i rappresentanti di tutte le religioni).
L'abbraccio tra Peres e Abu Mazen
Abu Mazen, arrivato in anticipo, ha atteso che finisse il colloquio tra il Papa e il presidente israeliano Peres, che si è svolto in una sala della Casa di Santa Marta, dove vive il pontefice. Presenti all'incontro anche il padre custode di Terra Santa, padre Pierbattista Pizzaballa, e l'ambasciatore israeliano presso la Santa Sede, Zion Evrony. Terminato l'incontro tra Bergoglio e Peres, il presidente israeliano e quello palestinese Abu Mazen si sono scambiati un abbraccio davanti al Papa.
Le delegazioni
Circa 60 i membri delle delegazioni, dove non ci saranno politici ma rappresentanti religiosi e della società civile (per l'Italia tra gli altri Renzo Gattegna, presidente dell'Unione delle Comunità ebraiche, e Riccardo Pacifici, presidente della Comunità di Roma).
L'incontro a porte chiuse
Dopo l'invocazione il Papa, i due presidenti e il patriarca si recheranno dentro la Casina Pio IV per un incontro a porte chiuse. Verso le 20,30 è prevista la fine dell'evento. Tv di tutto il mondo sono affluite in Vaticano per un evento che forse è il più "forte" del pontificato di Papa Francesco. «Oggi chiedo a tutte le persone di buona volontà di unirsi a noi nella preghiera per la pace in Medio Oriente. #weprayforpeace»», ha scritto Bergoglio in un tweet, qualche ora prima della cerimonia.
Nel giorno della preghiera per la pace in Medio Oriente il ministro delle Finanze israeliano Yair Lapid è intervenuto contro gli insediamenti e ha chiesto al premier Benjamin Netanyahu di indicare quali saranno i confini nell'area della West bank.
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