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Questo articolo è stato pubblicato il 11 giugno 2014 alle ore 11:35.
L'ultima modifica è del 11 giugno 2014 alle ore 11:40.

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Seconda giornata in Cina del premier Matteo Renzi. Oggi il presidente del Consiglio, insieme al ministro dello Sviluppo Federica Guidi ha incontrato nel Palazzo dell'Assemblea nazionale del popolo, a Pechino il presidente della Repubblica popolare cinese Xi Jinping e il presidente del Consiglio Li Kequiang. Previsto anche un breve incontro con Tony Blair, anche lui oggi a Pechino. Renzi nell'incontro tra la delegazione italiana e cinese, ha sottolineato l'importanza di «guardare al futuro» per potenziare i rapporti tra i due Paesi.

Renzi: costruire occasioni di futuro
Il presidente della Repubblica cinese si è complimentato con Renzi, sottolineando che le riforme del governo italiano hanno avuto una grande risonanza internazionale. E ha evidenziato che «i nostri due Paesi sono tradizionalmente amici» complimentandosi perché Renzi dal suo insediamento «ha inserito tra le priorità diplomatiche i rapporti tra Italia e Cina». Renzi ha ricordato che quest'anno «si festeggiano i 10 anni del partenariato tra Italia e Cina e ora dobbiamo costruire occasioni di futuro».

Guidi: manterremo fede a tutti gli impegni su Expo
Quanto all'allarme lanciato dal governatore della Lombardia sui ritardi per l'Expo («rischiamo di non completare in tempo le opere») il ministro dello sviluppo Federica Guidi, da Pechino ha assicurato: «Ce la dobbiamo fare: l'Expo è un appuntamento fondamentale e prioritario e manterremo fede a tutti gli impegni». Ieri era stato lo stesso Renzi a polemizzare con il governatore leghista: «Piuttosto che sollevare polemiche sterili, Maroni rifletta sulla responsabilità della Lombardia». E aveva ribadito che il governo è determinato a fare dell'Esposizione una storia di successo internazionale. Mentre il Guardasigilli Andrea Orlando aveva detto (sempre ieri): «Credo che Maroni debba star tranquillo, magari se si fosse agitato prima forse più occhi avrebbero potuto evitare di mandare Cantone dopo».

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