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Questo articolo è stato pubblicato il 16 giugno 2014 alle ore 11:00.
L'ultima modifica è del 16 giugno 2014 alle ore 17:39.

Eventuale accordo con Pd ratificato dalla base grillina
L'incontro con Renzi (o chi per lui, sottolinea il parlamentare: «Aspettiamo una risposta alla nostra lettera. A noi interessa portare a casa il risultato, non ci impicchiamo alla presenza di uno o di un altro») per discutere della legge elettorale, sarà «ovviamente in streaming», mentre la linea del confronto con il Pd passerà da una ratifica on line dei militanti grillini: «l'accordo, se ci sarà, sarà sottoposto agli iscritti».
Cosa prevede il testo frutto dell'intesa Renzi-Berlusconi
Approvata a marzo dalla Camera in prima lettura con 365 favorevoli e 156 contrari, la riforma elettorale (meglio nota come Italicum) nata dall'intesa tra Pd e FI (ed Ncd) è ora all'attenzione del Senato, In stand by, però, in attesa che vada in porto la riforma costituzionale del Senato Il suo cardine è il premio di maggioranza: la coalizione che conquista il 37% dei voti ottiene infatti anche un "premio" che le assegna il 55% dei seggi, pari a 340. Soglia che non può essere superata. Se nessuna delle coalizioni ottiene questo risultato, è previsto un voto di ballottaggio tra le prime due coalizioni: Quella che prevale al secondo turno ottiene però solo 327 seggi. Dal calcolo sono esclusi i 12 seggi della circoscrizione estera.
Liste bloccate e soglie di sbarramento alte
Il premio di maggioranza al 37% non è la sola novità dell'Italicum, che al momento è una norma valida solo per la Camera, dal momento che sottintende l'abolizione del Senato, che nelle intenzioni del premier in futuro non avrà più rappresentati eletti. Poi ci sono le soglie di sbarramento, particolarmente alte: del 12% per le coalizioni, mentre i partiti che la costituiscono possono entrare in Parlamento solo se superano il 4,5% dei consensi. I partiti di una colazione che non raggiungono questa soglia, cedono i loro voti ai partiti che hanno superato la soglia. Soglia di sbarramento altissima per i partiti che non si coalizzano: 8 per cento. Infine le liste, che saranno bloccate ma "corte". In altre parole, gli elettori si troveranno a scegliere da una lista da 3 a sei candidati, cosa che dovrebbe migliorare la conoscenza effettiva degli stessi candidati. I collegi elettorali non saranno più di 120, corrispondenti grosso modo al territorio delle 109 province.
La proposta M5S: voto proporzionale e circoscrizioni medie
Se questo è l'Italicum, cosa si sa della "piattaforma" sulla legge elettorale ufficializzata dal M5S all'inizio di maggio? Innanzitutto, che è molto diversa, perché a differenza dell'Italicum prevede un sistema elettorale di tipo proporzionale fortemente corretto, con preferenze ed una inedita combinazione di caratteristiche del sistema elettorale spagnolo e di quello svizzero. Nella proposta grillina la correzione principale al sistema proporzionale puro deriva dall'ampiezza delle circoscrizioni, che sono tendenzialmente disegnate seguendo i confini delle province, accorpando quelle particolarmente piccole. Ne vengono fuori una quarantina di circoscrizioni di grandezza intermedia con due schede elettorali, una per il voto di lista e una per il voto di preferenza.
Sbarramento "naturale", preferenza negativa e disgiunta
Atre caratteristiche solo la soglia di sbarramento "naturale" - che risulterebbe sopra al 5% nella trentina di circoscrizioni che assegnano il 60% dei seggi e inferiore al 5% nelle restanti circoscrizioni che assegnano il 40% dei seggi - il voto di preferenza disgiunto e il potere di cancellare i candidati "sgraditi" . Ovvero, il potere dell'elettore di "fare pulizia", consentendogli di cancellare i candidati sgraditi che il partito da lui scelto ha inserito in lista. Come funzione questa "censura"? Il nome sgradito può essere cancellato dalla lista votata tracciando una riga sul suo nome, determinando un conteggio negativo pari ad un decimo di voto per la lista. Per la preferenza si utilizza invece una scheda diversa, con la possibilità di indicare anche un candidato di una lista alternativa a quella votata (cosiddetto panachage).
Quagliariello (Ncd): ok dialogo M5S-Pd, ma senza scavalcare la maggioranza
In questo scenario, all'avvicinamento M5S-Pd segue l'altolà dell'alleato di governo dei dem. Per il coordinatore nazionale del Nuovo Centrodestra, Gaetano Quagliariello, «L'apertura di Grillo può essere un'opportunità, a patto che si segua la strada maestra partendo con un confronto tra i partiti della maggioranza. È la constatazione di un'ovvietà su cui converrà anche Renzi». In una intervista al Mattino, l'ex-ministro per le Riforme attribuisce il nuovo atteggiamento dei grillini al desiderio «di evitare di finire nell'ombra, ora che l'area rivoluzionaria é stata più che doppiata dall'area di governo. La democrazia rappresentativa ha sconfitto la rivoluzione».
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