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Questo articolo è stato pubblicato il 17 giugno 2014 alle ore 12:09.
L'ultima modifica è del 17 giugno 2014 alle ore 13:42.

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Nell'abitazione della madre di Bossetti
Al secondo piano della palazzina di Terno d'Isola dove abita, la madre di Bossetti, Ester Arzuffi, è chiusa in casa, non risponde al citofono e al momento non vuole rilasciare dichiarazioni. Con lei, nell'abitazione ci sarebbero il marito Giovanni e due amiche. L'agenzia Ansa riporta una frase ascoltata al citofono di casa e attribuita alla donna: «Poteva succedere a un nostro conoscente, invece è successo a noi. Se è stato lui, deve pagare». La madre di Bossetti «è devastata - riferisce un'amica - continua a dirci che Giuseppe è figlio del marito, Giovanni, e che non può essere stato davvero suo figlio» a commettere l'omicidio. Bossetti, infatti, secondo il test del dna, sarebbe figlio illegittimo dell'autista di Gorno, Giuseppe Guerinoni.

L'attendibilità del test del Dna
D'altro canto, come riferisce all'Adnkronos Salute Emiliano Giardina, direttore del Laboratorio di genetica forense dell'Università di Roma Tor Vergata e consulente tecnico della Procura di Bergamo, «l'esito del test del Dna è una certezza». Il biologo che per primo ha identificato nel figlio illegittimo di Giuseppe Guerinoni il presunto killer di Yara Gambirasio aggiunge: «Per la prima volta la genetica interviene per confermare una pista investigativa - aggiunge l'esperto - con in più la difficoltà degli scarsi legami tra la vittima e il presunto colpevole. La genetica è riuscita a fornire quindi un'ipotesi complessa e ci ha detto qualcosa che ancora non sapevamo: di chi è il sangue trovato sulla scena del crimine. Un passo decisivo verso la verità».

Il legale dei Gambirasio
Smentisce qualunque tipo di legame tra Bossetti e la famiglia di Yara l'avvocato della famiglia Gambirasio, Enrico Pelillo: «Nessuno sapeva chi fosse fino a ieri».
Secondo indiscrezioni il presunto assassino sarebbe il nipote biologico (non anagrafico, perchè figlio illegittimo) di una donna che aveva prestato servizio in passato in casa della famiglia Gambirasio. «È un nipote biologico probabilmente inconsapevole di esserlo», precisa il legale.

In attesa della convalida
Ora si attende la convalida del fermo. «Siamo soddisfatti ma un po' riservati in attesa della convalida» - ha commentato Fortunato Finolli, questore di Bergamo. Secondo il questore, questo risultato è stato reso possibile dal «lavoro di squadra« messo in campo dalle diverse forze dell'ordine: «Ci siamo divisi il lavoro con i carabinieri - ha spiegato - con un obiettivo comune: scoprire la verità su Yara». Toccherà molto probabilmente al Gip Ezia Maccora pronunciarsi sulla convalida del fermo a carico di Massimo Giuseppe Bossetti. Non è la prima volta che il Gip Maccora si occupa direttamente del caso Yara Gambirasio: fu lei, infatti, a firmare ai primi di dicembre del 2010 la convalida dell'arresto di Mohamed Fikri, il marocchino indiziato dell'omicidio di Yara e arrestato a bordo di una nave che lo trasportava da Genova a Casablanca. Fikri venne successivamente scagionato grazie ad alcune intercettazioni telefoniche e la sua posizione processuale archiviata.

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