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Questo articolo è stato pubblicato il 21 giugno 2014 alle ore 14:35.
L'ultima modifica è del 23 giugno 2014 alle ore 08:38.
Concluso a Parigi il vertice informale fra i capi di governo di centro-sinistra dell'Ue, tra cui il premier italiano Matteo Renzi, su invito del presidente francese Francois Hollande, per stabilire una posizione comune nella partita in corso sul programma della nuova Commissione europea e sulle nomine dei nuovi vertici Ue. Al vertice erano presenti, oltre a Renzi e Hollande, i capi di governo austriaco, belga, danese, maltese, rumeno, slovacco, ceco, e l'ex presidente del Parlamento Ue, Martin Schulz, tornato a essere capogruppo socialista dell'Assemblea di Strasburgo.
Renzi, arrivato in ritardo, ha potuto avere solo un breve scambio bilaterale di poco più di dieci minuti, con il presidente Hollande, dopo di che i due sono entrati insieme all'hotel Marigny, di fronte all'Eliseo, dove si tiene la discussione comune fra i leader. «Si tratta di scambi non istituzionali ma politici, che non sfoceranno in decisioni formali», ha spiegato una fonte dell'Eliseo parlando con i giornalisti a margine dell'incontro. «È un contributo costruttivo - ha proseguito - al processo già in corso, con le consultazioni del presidente del Consiglio europeo Herman Van Rompuy, che ha avuto un mandato a questo fine, e che riferirà al prossimo vertice dei capi di Stato e di governo», giovedì e venerdì prossimi.
Tra Italia e Francia i rapporti sono «eccellenti», e nel corso del semestre di presidenza italiana dell'Ue, che prendera l'avvio all'inizio di luglio, «Renzi porterà tutta la sua energia e il suo dinamismo». Lo ha detto il presidente francese Francois Hollande al termine dell'incontro dei leader Pse che si è tenuto oggi nella capitale francese. Per Hollande, l'Europa deve essere «riorientata» tenendo conto «di quello che é successo alle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo». Il titolare dell'Eliseo, incaricato di farsi portavoce delle istanze dell'area politica di centro sinistra al vertice della settimana prossima sulle nomine ai vertici Ue, ha spiegato che «le priorità sono prima di tutto crescita e occupazione, usando tutti i margini del patto di stabilità e crescita e facendo in modo che il lavoro dei giovani sia la priorità di bilancio dell'Europa». Per Hollande occorre «lanciare un grande programma di investimenti, soprattutto per organizzare la transizione energetica e l'indipendenza europea».
Il presidente francese ha poi confermato l'apertura dei leader socialisti europei alla nomina del popolare Jean-Claude Juncker a presidente della Commissione europea. «Rispettiamo le istituzioni europee e lo spirito che é prevalso alle elezioni», ha spiegato il titolare dell'Eliseo al termine di un vertice svoltosi a Parigi, «il partito che arriva in testa deve poter proporre il suo candidato, in questo caso Jean-Claude Juncker». I leader socialisti, ha però aggiunto Hollande, «vogliono che sia discusso l'insieme delle responsabilità europee al prossimo Consiglio», anche perché «ci sono altre cariche che possono spettare a nomi di ispirazione socialdemocratica».
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